Pasquale Pollio
Ieri sera è arrivata l’ennesima sconfitta per i rossoblù, e questa volta è toccaco alla Juventus espugnare l’Unipol Domus, ma dopo l’imbarcata di Udine tutti si aspettavano una reazione d’orgoglio da parte della squadra che in parte c’è stata, anche perché fare peggio sarebbe stato impossibile.
Mazzarri preparava la partita provando prima di tutto a non perdere schierando un 3-5-2 con tutti gli uomini schierati dietro la linea della palla, inoltre la linea di difesa a cinque in fase di non possesso e la linea mediana formavano un corpo unico per chiudere tutte le linee di passaggio ai centrocampisti bianconeri, poi al minuto sessantasette con la partita inchiodata sul risultato di parità il tecnico richiamava in panchina uno stremato Pavoletti, ma invece di inserire Keita per provare a mettere pressione alla difesa della Juventus decideva di mandare in campo Gaston Pereiro, abbandonando il povero Joao Pedro al suo destino, e solo quando i bianconeri passavano fortunosamente in vantaggio Mazzarri inseriva una seconda punta mandando la squadra in attacco all’arma bianca, la famosa tattica della disperazione che il tecnico è solito utilizzare in tantissimi frangenti di questo disastroso campionatio, ma la frittata era oramai fatta e così arrivava la quinta sconfitta consecutiva che inguaiava completamente i rossoblù che ora per salvarsi dovranno provare a vincere le due prossime difficili gare interne e conquistare l’intera posta in almeno due dei tre scontri diretti con Genoa, Salernitana e Venezia da giocarsi in trasferta, è pur verto che le squadre che si trovano alle spalle dei rossoblù continuano a non fare punti, e questa è l’unica nota positiva del momento, ma sicuramente a bocce ferme la Società dovrà valutare attentamente l’operato di un tecnico che in un intera stagione non è riuscito a dare un briciolo di gioco ad una squadra i cui valori, anche se non eccelsi, non sono sicuramente da quart’ultimo posto, e ci dovrà far capire quali problemi avevano creato Caceres e Godin allo spogliatoio visto che non ci sembra che il loro tumultuoso addio abbia prodotto gli effetti sperati