Pasquale Pollio
A Salerno la partita di oggi sarà ricordata solo per aver tenuto a battesimo l’esordio del primo arbitro donna in una gara della massima serie, per il resto tutti proveranno a dimenticare velocemente la prestazione dei granata che hanno approcciato male la gara trovandosi in svantaggio dopo soli undici minuti, inoltre il match si è virtualmente chiuso al trentanovesimo quando la Ferrieri Caputo ha concesso un “rigorino” trasformato da Pinamonti, ed a nulla sono serviti i cambi di modulo e di interpreti effettuati da Nicola nel corso del match, perché la verità è che oggi la Salernitana non è scesa in campo meritandosi la sconfitta, forse anche il tecnico avrebbe potuto intervenire prima visto che la catena di destra ha cominciato a soffrire dal primo minuto non riuscendo a frenare le discese di un indiavolato Lauriente, ed inoltre il centrocampo granata veniva sistematicamente messo in difficoltà dalle azioni in vericale sviluppate dai neroverdi, Nicola solo nel secondo tempo ha deciso di sistemarsi a quattro dietro spostando Mazzocchi sull’out di destra ed inserendo Bradaric, ma oramai la frittata era fatta, ed ora non resta che leccarsi le ferite e riprendere a lavorare per preparare la prossima gara interna con il Verona, partita da non sbagliare assolutamente.
Dopo lo scivolone interno con il Lecce questa seconda battuta d’arresto riporta i granata alla realtà, e la classifica vede la Salernitana nuovamente inserita nel gruppone delle squadre che devono lottare per non retrocedere, pertanto bisogna tornare con i piedi per terra evitando voli pindarici che possano creare false aspettative tra i tifosi, ancora oggi encomiabili perché in oltre 4000 hanno continuato ad incitare la squadre nonostante il risultato del campo fosse imbarazzante, e se facciamo un passo indietro, tornando alla conferenza stampa pregara, Nicola aveva chiarito che non bisognava fare tabelle ma ragionare di partita in partita senza porsi obiettivi.
Domani la squadra si ritroverà al Centro Sportivo Rosy Mary per analizzare la disfatta, provare a comprendere gli errori e riprendere gli allenamenti, perché è giunta l’ora di tornare a conquistare i tre punti in palio.