Pasquale Pollio
La Salernitana voleva provare a sfatare il tabù “San Siro”, campo dove non aveva mai vinto, ed il Presidente Iervolino intervenendo alla trasmissione “Deejay Football Club” aveva dichiarato che i granata avrebbero venduto cara la pelle, ma il campo ha poi raccontato una storia diversa, in quanto la differenza tra le squadre si è vista ben oltre il risultato finale.
Per l’occasione Nicola confermava il 3-5-2, ma dovendo fare a meno di Radovanovie e Maggiore e con Bohinen a mezzo servizio, provava Vilhena nel ruolo di play, esperimento fallito visto la gara disputata in quella posizione dal centrocampista olandese, nonostante ciò la squadra era messa bene in campo e chiudeva tutti gli spazi di manovra ai nerazzurri, ma il muro granata crollava dopo soli quattordici minuti quando Lautaro Martinez scoccava un tiro dai sedici metri che si insaccava alla destra di Sepe, non esente da colpe, ma la Salernitana aveva il merito di non disunirsi restando dentro la partita, sfiorando anche il pareggio con un gran tiro di Kastanos che colpiva l’esterno della rete, si andava così al riposo con i nerazzurri in vantaggio di una sola rete.
Al rientro dagli spogliatoi i due tecnici confermavano gli undici di partenza, ma passavano tredici minuti e la Salernitana perdeva una palla in uscita, e Calhanoglu pescava Barella in area che batteva per la seconda volta Sepe, e qui si chiudeva difatto il match, a nulla servivano i cambi di Nicola se non a dare minutaggio a giocatori sino a questo momento poco utilizzati.
Al termine della gara, ai microfoni di DAZN, il tecnico granata si riteneva soddisfatto della prova della squadra avendo potuto constatare dei segnali di crescita rispetto alla gara precedente con il Verona, ma come si suol dire in questi casi, non era a San siro con l’Inter che la Salernitana doveva fare i punti salvezza, ma ora non si potrà assolutamente sbagliare nel prossimo impegno casalingo con lo Spezia dove sarà d’obbligo conquistare i tre punti in palio.