Pasquale Pollio
Toccava alla Salernitana aprire la seconda parte di questo anomalo campionato sfidando all’Arechi i Campioni d’Italia del Milan, per una gara con un alto coefficiente di difficolta.
Nicola dovendo rinunciare agli infortunati Sepe, Mazzocchi e Gyomber ed allo squalificato Candreva decideva, confermando il 3-5-2, di mandare in campo la seguente formazione: Ochoa in porta; Lovato, Radovanovic e Fazio a formare il trio difensivo; mediana composta da Sambia, L.Coulibaly, Bohinen, Vilhena e Bradaric; Piatek e Dia di punta, dal canto suo Pioli schierava la squadra in campo con un 4-2-3-1 che vedeva Tatarusan a difesa dei pali; linea a quattro formata da Calabria, Tomori, Kalulu e T.Hernandez; Benaccer e Tonali in mediana con Leao, Diaz e Saelemaekers dietro Giraud.
I granata cominciavano bene la gara occupando immediatamente la metà campo rossonera ed esercitando un pressing costante sui portatori di palla del Milan, ma al sesto minuto i rossoneri si affacciavano dalle parti di Ochoa che si doveva superare su Leao trovatosi a tu per tu con l’estremo granata, ed ogni volta che i rossoneri superavano la metà campo si creavano azioni potenzialmente pericolose, all’ottavo minuto Giraud sfiorava la traversa con un colpo di testa, erano le avvisaglie del gol che arrivava puntuale al decimo grazie a Leao che questa volta superava Ochoa e depositava la palla dolcemente in rete, la Salernitana subiva psicologicamente il colpo ed il Milan diventava padrone del campo, così al minuto quindici arrivava anche il raddoppio grazie a Tonali, ma l’azione del gol era favorita da una serie di svarioni dei calciatori granata, la reazione dei ragazzi di Nicola tardava ad arrivare e bisognava attendere il minuto ventitre per assistere ad una azione manovrata, con Dià che scagliava un tiro verso la porta di Tatarusanu guadagnando però solo un corner, si trattava di un fuoco di paglia visto che il Milan si rendeva nuovamente pericoloso al minuto ventisette con un tiro di B.Diaz che sfiorava il palo alla destra di Ochoa, poi Giraud si vedeva respingere una conclusione a botta sicura da Ochoa, passava solo un minuto ed era ancora l’estremo difensore granata ad opporsi al centravanti rossonero evitavando una nuova capitolazione, ad interrompere il monologo rossonero ci pensava al quarantacinquesimo Sambia, ma il suo tiro si perdeva sopra la traversa, si rientrava così negli spogliatoi con il Milan meritatamente in vantaggio e la Salernitana non pervenuta.
Alla ripresa delle ostilità i due tecnici non effettuavano sostituzioni, cosa logica per Pioli ma un poco meno per Nicola visto il primo tempo sottotono disputato dai granata, inoltre il canovaccio della gara non si modificava e dopo solo tre minuti Giraud, servito perfettamente da Leao, si trovava sui piedi la palla del tre a zero che sprecava tirando debolmente verso l’estremo difensore granata, al cinquantanovesimo arrivava anche il terzo gol del Milan ad opera di B.Diaz, ma il direttore di gara, richiamato dal VAR, annullava la segnatura per fuorigioco, e solo in quel momento arrivavano le prime mosse dalle panchine, con Pioli che sostituiva B.Diaz inserendo De Ketelaere e Nicola che richiamava in panchina Lovato, altra prova insufficiente del centrale granata, e Vilhena per inserire Daniliuc e Bonazzoli sistemendo la squadra in campo con il 3-4-1-2, modulo provato anche in settimana, ma la prima occasione per riaprire la gara capitava sui piedi di Sambia al minuto settantanove che non riusciva a centrare la porta da buona posizione, al settantaduesimo il tecnico rossonero effettuava un altro cambio, dentro Gabbia per Calabria con lo spostamento di Kalulu sull’out di destra della linea difensiva, al settantaseiesimo nuovo svarione di Fornau che estraeva il rosso diretto all’indirizzo di Bradaric, ma richiamato dal VAR modificava la sua decisione, solo giallo per l’esterno granata.
Al minuto ottantuno ancora Ochoa sugli scudi che con un doppio intervento prima negava il gol a Giraud e si ripeteva su De Ketelaere, ma all’ottantaduesimo inaspettatamente la Salernitana riapriva l’incontro grazie a Bonazzoli che accorciava le distanze, ma era ancora il Milan con Dest ad impegnare Ochoa ed in pieno recupero l’estremo granata negava la terza rete ai rossoneri deviando una conclusione perfetta di De Ketelaere, era l’ultima occasione di un match a senso unico che si chiudeva con la vittoria dei rossoneri.
Che non fosse questa la gara da vincere è sicuramente vero, ma i granata hanno regalato, come è spesso capitato in questa stagione, i primi quarantacinque minuti all’avversario ed onestamente non ci hanno convinto le scelte iniziali del tecnico perché una formazione che deve lottare per salvarsi non può offrire il fianco alle ripartenze rossonere per tutti i novanta minuti, e se il risultato finale può esssere considerato accettabile in termini numerici lo si deve solo alla prestazione maiuscola di Ochoa che ha negato in più occasioni la rete agli avanti rossoneri, inoltre il tecnico nella conferenza post gara ha parlato di “buona prestazione della squadra”, ed a noi onestamente è sembrato di vedere un’altra gara.