Pasquale Pollio
Terminata la settimana di passione granata si tornava in campo per una sfida da far tremare i polsi visto che all’Arechi si presentava la capolista Napoli, ed il reintegrato Nicola decideva prima di tutti di modificare l’assetto tattico della squadra schierandola con un 4-4-2 che davanti ad Ochoa vedeva Daniliuc, Gyomber, Pirola e Bradaric in difesa, mediana composta da Candreva, L.Coulibaly, Nicolussi Caviglia e Vilhena con Dia, Piatek di punta, dal canto suo Spalletti schierava il suo canonico 4-3-3 con Meret in porta, Di Lorenzo, Kim Rahmani e Mario Rui in difesa; Zielinsky, Lobotka ed Anguissa in mediana con Lozano, Osimhen ed Elmas di punta, come ampiamente previsto era il Napoli a fare la partita con i granata tutti compatti dietro la linea della palla, al minuto undici arrivava la prima occasione per gli azzurri con Gyomber che faceva da scudo ad una conclusione ravvicinata di Osimhen, ma al sedicesimo Nicola era costretto ad effettuare il primo cambio forzato per l’infortunio muscolare occorso a Gyomber, dentro Lovato, ed al diciannovesimo primo intervento decisivo di Ochoa che fermava un tiro di Osimhen, bisognava attendere il minuto ventuno per assistere alla prima azione pericolosa dalla Salernitana che portava al tiro Piatek, bravo Meret a deviare il pallone in calcio d’angolo, passavano i minuti con il Napoli che stazionava costantemente nella metà campo granata provando a trovare il varco giusto per superare l’attenta difesa della Salernitana, al trentatreesimo Osimmhen batteva Ochoa ma la rete veniva annullata per fuorigioco, quando però il primo tempo sembrava chiudersi sul nulla di fatto arrivava una giocata del Napoli sull’out di sinistra con Anguissa che serviva un pallone verso il centro dell’area intercettato da Di Lorenzo che battyeva imparabilmente Ochoa, e così si rientrava negli spogliatoi con gli azzurri in vantaggio di una rete.
Alla ripresa delle ostilità i due tecnici confermavano l’undici iniziale, ma dopo solo tre minuti Elmas, non contrastato da alcun difensore granata, calciava dai sedici metri colpendo il palo alla sinistra di Ochoa, Osimhen era il più lesto ad arrivare sul pallone siglando la rete del due a zero e chiudendo la gara, anche perché nonostante il gol subito i granata non modificavano il loro assetto tattico evitando di mostrare il fianco agli azzurri e costruendo anche un paio di occasioni pericolose, prima con Piatek e poi con Pirola, il Napoli rispondeva al cinquantottesimo con Osimhen che di testa impegnava nuovamente Ochoa, a partire dal minuto settantatre cominciavano le grandi manovre dalle panchine con una girandola di sostituzioni, senza che però nessuna delle due squadre cambiasse l’assetto tattico, all’ottantatreesimo arrivava la migliore occasione per i granata grazie ad un rimpallo tra Di Lorenzo e Lobotka che liberava Piatek al limite dell’area, il polacco batteva a rete ma Meret si superava deviando la palla sul palo, era l’ultima occasione di una gara che la Salernitana aveva giocato nell’unica maniera possibile dopo l’umiliazione patita in quel di Bergamo.
Si tira una riga sul girone di andata che vede i granata girare a diciotto punti, con sei punti di vantaggio sul Verona terzultimo, distanza non troppo rassicurante visto il trend delle ultime gare che vedono la vittoria mancare dal 30 Ottobre, ma superata la crisi tecnica con la riconferma di Nicola bisognerà immediatamente tornare a fare punti a partire dalla prossima trasferta di Lecce, perché un ulteriore passo falso renderebbe nuovamente l’ambiente incandescente, ma anche la Società dovrà fare la sua parte consegnando al tecnico almeno un laterale che possa disimpegnarsi sulle due fasce, un altro centrocampista ed una punta che possa sostituire i deludenti Valencia e Botheim, tutto da fare in nove giorni, intanto domani arriverà a Salerno in prestito dal Watford Troost-Ekong, centrale difensivo che dovrà aggiungere un poco di esperienza ad un reparto martoriato dagli infortuni.