di Giuseppe Vignola
In questo calcio di enormi spese non sempre è stato dimostrato che queste ripagano con vittorie. Non c’è dubbio, comunque, che avere la possibilità di comprare qualsiasi calciatore sul calciomercato non sia un vantaggio. Va detto, però, che questo, molto spesso, non basta. Il Paris Saint-Germain ha speso un miliardo e mezzo in questi anni e non è riuscito neanche a vincere una Champions League. Non ha nemmeno vinto sempre il campionato. Discorso simile si può fare per il Manchester City. Per gli inglesi, però, va sempre ricordato che sono riusciti a trionfare spesso in Premier League che è, ad oggi, il campionato più complicato del mondo. L’avversario in questi anni, comunque, è stato il Liverpool. Non che i “Reds” non abbiano speso tanti soldi, ma li hanno usati in maniera studiata ed hanno portato a casa un campionato e una Champions League. L’ultimo lampante esempio è il Chelsea. Tra il mercato estivo e quello invernale il gruppo squadra è arrivato ad essere composto da 33 giocatori. L’attuale allenatore Potter ha detto di avere difficoltà a fare le convocazioni, più che l’11 titolare. Basti pensare che, infatti, Ziyech, calciatore ambito da mezza Europa, sarebbe il settimo attaccante nelle gerarchie. In Italia anche il Napoli capolista ha speso ma lo ha sempre fatto in maniera intelligente. Mai uno stipendio più alto del dovuto, mai l’ingaggio di un calciatore più avanti negli anni del dovuto. La conclusione di tutto questo discorso è che la forza economica è un fattore importantissimo del nostro calcio. Spesso che vince ha comunque speso. Questo, però, non è un fattore che da sicurezza o certezza di vincere. Serve anche una grande programmazione e un grande studio. Fare la collezione di grandi giocatori come fossero figurine non basta. Il denaro è un mezzo con il quale si può programma e vincere non è una il fattore unico e fondamentale per vincere.