Pasquale Pollio
Una sfida da non sbagliare quella contro il Sassuolo in specialmodo dopo la vittoria del Verona nell’anticipo del venerdì contro il Bologna, che non solo aveva accorciato la classifica ma aveva probabilmente aumentato anche la quota salvezza, e per l’occasione Paulo Sousa, pur confermando il modulo 3-4-1-2 utilizzato a Torino, decideva di cambiare alcuni degli interpreti, e così davanti ad Ochoa si sistemavano Lovato, Gyomber e Pirola, in mediana Kastanos vinceva il ballottaggio con Mazzocchi, mentre venivano confermati L.Coulibaly, Vilhena e Bradaric, il trequartista era Candreva con Dià e Botheim di punta, per Dionisi classico 4-3-3 con Consigli in porta, Toljan, Ferrari, Tresoldi e Rogerio in difesa, centrocampo composto da Frattesi, Bajrami e Maxime Lopez, con Laurientè, Defrel ed Herique in attacco.
Dop solo otto minuti e la Salernitana sbloccava il risultato grazie ad un colpo di testa ravvicinato di Pirola sugli sviluppi di un calcio d’angolo, la reazione dei neroverdi tardava ad arrivare ed al minuto venti erano i granata a passare nuovamente con Dià che finalizzava una splendida azione corale e siglava l’undicesima rete stagionale, bisognava attendere il ventiseiesimo per assistere al primo intervento di Ochoa e solo da quel momento il Sassuolo cominciava a spingere costringendo i granata ad abbassare il proprio baricentro, ma la pressione esercitata era sterile e così si rientrava negli spogliatoi sul risultato di due a zero.
Al rientro in campo Dionisi correva ai ripari inserendo Pinamonti per Frattesi e schierandosi in campo con il 4-2-3-1, erano Defrel, Bajrami ed Herique a sistemarsi alle spalle dell’ariete neroverde, ma nonostante la variazione tattica trascorrevano i minuti senza che il Sassuolo riuscisse ad impensierire l’estremo difensore granata, anzi era ancora la Salernitana a passare con L.Coulibaly al minuto sessantacinque, pochi minuti prima della rete Bronn aveva sostituito Pirola che aveva accusato un affaticamento muscolare, subita la terza marcatura Dionisi effettuava nuovi cambi per provare a rimettere in piedi una gara che si era complicata maledettamente, mentre Sousa inseriva Mazzocchi, Bohinen e Trost-Ekong in sostituzione di Lovato, Vilhena e Botheim confermando l’assetto tattico iniziale, da quel momento la Salernitana si metteva in controllo della gara non affondando i colpi e tenendo gli avanti neroverdi lontani dalla propria area di rigore, portando così a casa tre punti fondamentali per la lotta salvezza e rispondendo al Verona che restava distante sette punti.
Sousa in conferenza stampa elogiava la prestazione della squadra che, ad onor del vero, aveva disputato i primi venti minuti in maniera impeccabile, ed entrava nella storia del club firmando la serie positiva più lunga dei granata nella massima serie.