Francesco Falzarano
Settimana tesa quella che ha preceduto l’ultimo atto della serie B. Parole, paure, incertezze; eccessive tensioni, minacce smentite. Finalmente è arrivato il giorno della finale, finalmente Trapani e Pescara si incontravano sul prato verde. Cosmi torna al 4-3-1-2, Oddo schiera tutte le sue bocche di fuoco in attacco. Spettacolo al Provinciale; il fortino dei siciliani si veste a festa. Partenza infernale della squadra di Cosmi, che passa con Citro dopo soli cinque minuti. Lo stadio é una polveriera il Trapani vuole pareggiare i conti e spinge, primi venti minuti di dominio siciliano. Si riorganizza il Pescara, ma è il Trapani a fare la partita. Il match gira nella seconda frazione, Verre pareggia con un gran goal dalla lunghissima distanza, si spegne il match. L’espulsione di Scognamiglio indirizza definitivamente la partita; il Pescara é in serie A. Cosa dire. Quando mancano cinque minuti e il Provinciale tributa con un lunghissimo applauso staff e calciatori si inizia a percepire l’impresa che stava per fare il Trapani. Il pianto di Cosmi a fine partita indica l’attaccamento del mister e della sua squadra, la sua creatura, ai tifosi e viceversa. “Qui é davvero un mondo speciale” queste le parole del mister a fine partita. Trapani si conferma società e città modello. Il Pescara: stagione fantastica della squadra di Oddo artefice della promozione abruzzese. La coerenza della società, la voglia di fare gioco di Oddo, la solidità, il gioco è la consacrazione di Lapadula sono stati tutti gli ingredienti di questo successo. Il delfino dopo tre anni torna in serie A riprendendosi quello che il destino gli aveva tolto la scorsa stagione. Oddo é raggiante:”Voglio allenare questo club in A”, poi ammette “Il Trapani stasera è stato superiore meritava di più”. L’immagine della serata: l’abbraccio che Oddo tributa ad un Cosmi in lacrime a fine partita. L’ex giocatore, proprio di Cosmi a Lecce, dimostra cosa vuol dire essere campioni anche quando si finisce di giocare. Pescara bentornAto.
Nello scontro play out, sfida fra Salernitana e Lanciano. Vince la Salernitana, che si regala la permanenza in serie B. Lo spareggio salvezza, quindi, premia il club di Lotito e Mezzaroma e condanna il Lanciano che torna in Lega Pro a causa soprattutto dei quattro punti di penalizzazione, e del match dell’andata. Segna Coda tanto per cambiare. All’Arechi però, tira un’aria strana. Record di presenze 25.000 spettatori, che al triplice fischio si dividono. Se i gruppi ultrà avevano lasciato anzitempo le gradinate, in segno di disappunto, soprattutto verso la società nella persona di Lotito. Il resto dello stadio si spacca. C’è chi applaude calciatori e staff, e chi fischia sulla stessa lunghezza d’onda dei gruppi ultrà. Stagione turbolenta per i granata, fondamentale per i campani il ritorno di Menichini in panchina; artefice della salvezza dopo aver ottenuto la promozione. E se da un lato i tifosi sono delusi per questa stagione nonostante la salvezza, ed accusano Lotito di una certa distanza dall’ambiente Salernitana; il co-patron replica:” Non fatemi disamorare della città”. Cosa dire del Lanciano, salvezza persa prima in tribunale, poi nel match d’andata. Maragliulo e i suoi avevano fatto un miracolo, ma non è bastato; speriamo solo che per la piazza abruzzese il calcio continui.