INGHILTERRA
Finalmente competitiva nella fase finale di un torneo internazionale. Questo è l’obiettivo dell’Inghilterra, nazionale che troppe volte ha deluso negli ultimi anni e che è al centro di un vero e proprio ricambio generazionale. Tra giovani di talento e vecchi campioni sul viale del tramonto, Hodgson ha davvero l’imbarazzo della scelta e mai come in questa occasione le pressioni sul ct inglese sono giustificate. Dopo un girone eliminatorio dominato in lungo e in largo, per la nazionale inglese non ci sono più scuse: deve cercare di vincere un trofeo. 30 punti, 31 gol fatti e solo 3 subiti sono l’emblema di una squadra che mai come quest’anno non teme nessuno e punta con decisione ad arrivare in fondo.
La rosa appare completa in ogni reparto, iniziando da Hart il quale, pur con qualche errore di troppo, offre ancora diverse garanzie. La difesa potrà contare su ‘’mister 50 milioni’’ Stones, il giovane centrale dell’Everton per il quale Mourinho la scorsa estate arrivò ad offrire cifre spropositate. Pur non valendo tutti quei soldi, in una difesa orfana di Terry gente fresca come Stones può solo che fare comodo. Con le fasce ben coperte grazie ai vari Rose, Clyne e Johnson, almeno nei titolari la difesa inglese appare discretamente fornita. Il centrocampo è il reparto in cui sta avvenendo la vera rivoluzione: senza Lampard e Gerrard, è il momento che i vari Henderson, Barkley, Delph, Alli e Wilshere prendano in mano la squadra, ma il compito è arduo. Barkley e Alli sembrano quelli maggiormente pronti per dare freschezza e vivacità ad un ruolo ancora troppo legato alle ex stelle di Liverpool e Chelsea. Se a centrocampo è in corso una rivoluzione, in attacco c’è davvero l’imbarazzo della scelta per Hodgson: Rooney, Sturridge , Sterling, Vardy e Kane sono tutti calciatori che meriterebbero la maglia da titolare, ma qualcuno dovrà accomodarsi in panchina.
Attenzione al fattore fisico. Da sempre la nazionale inglese ha un tallone d’Achille, ovvero la preparazione atletica. Dopo una stagione vissuta senza un attimo di respiro, l’Inghilterra rischia ancora una volta di arrivare scarica muscolarmente all’impegno estivo, come già accaduto troppo spesso negli ultimi anni. Solamente con una buona forma fisica la squadra di Hodgson potrà mantenere le promesse della vigilia e cercare finalmente di non deludere i propri tifosi.
PROSPETTIVE: QUARTI DI FINALE
GALLES
Con una difesa ermetica, il Galles punta tutto sulla sostanza e poco ai fronzoli. Con un attacco non eccelso, la classica tattica del ‘’prima non prenderle’’ si presta perfettamente al tipo di gioco che la nazionale gallese adotterà nella fase finale. Scardinare la retroguardia di Coleman non è impresa facile, con Bale e Wilshere pronti a ripartire in contropiede e colpire senza pietà.
Bale stella indiscussa, la presenza in campo sia del calciatore del Real Madrid che di Ramsey è fondamentale per una buona riuscita della spedizione gallese a Euro 2016. Senza queste due stelle infatti, la compagine guidata dal ct Coleman appare prevedibile e dotata di poca tecnica. Se la difesa è apparsa di ferro durante le qualificazioni, il problema principale sembra essere l’attacco. Con una rosa formata prevalentemente da gente poco conosciuta e che spesso milita in serie inferiori, il reparto avanzato è il ruolo dove la mancanza di valori appare più evidente. In difesa Taylor, Davies e l’esperto Collins offrono discrete garanzie, al pari di Allen e del poco pubblicizzato Williams a centrocampo. In avanti invece è tutto sulle spalle di Bale, con gli altri elementi presenti in rosa che non sembrano in grado di spostare gli equilibri. Pesa L’inesperienza. Mai come in una fase finale di un europeo o di un mondiale l’esperienza è tanto importante. Alla sua prima partecipazione, la squadra di Coleman potrebbe avere su di sé troppa pressione, col rischio di non riuscire a trasferire in campo tutta la voglia e l’entusiasmo di una compagine che non ha nulla da perdere
Prospettive: ottavi di finale come migliore terza
SLOVACCHIA
Formazione quadrata, al contrario di quello che si può immaginare la Slovacchia non punta tutto sulla difesa. Dotata di discreti elementi a centrocampo, la nazionale slovacca è una squadra che è in grado di giocare a calcio, cercando di innescare le stelle in grado di cambiare il corso degli eventi.Squadra da prendere con le molle, tra le proprie fila militano calciatori di assoluto valore quali Hamsik, Kucka e Weiss, oltre al romanista Gyomber. Con l’esperto attaccante Vittek a guidare la spedizione, la Slovacchia ha diversi elementi giovani e promettenti, come i centrocampisti Duda del Legia Varsavia, Sabo del Paok e Gregus dello Jablonek. La difesa non appare imperforabile, ma se presa sottogamba la Slovacchia può fare brutti scherzi a chiunque, grazie alla imprevedibilità dei suoi giovani talenti e ai pilastri storici che hanno già guidato la spedizione in Sudafrica nel 2010. La poca esperienza e l’essere vincolati ad alcuni elementi chiave potrebbero giocare un brutto scherzo alla nazionale di mister Kozak. Alla sua prima esperienza in un europeo, la Slovacchia potrebbe subire l’emozione da debuttante e non rendere come invece è riuscita a fare nel fantastico girone elimininatorio.
PROSPETTIVE: OTTAVI DI FINALE
RUSSIA
Una squadra costruita in casa. Così può essere definita la Russia, che orfana di Fabio Capello in panchina ha conquistato l’accesso alla fase finale dell’Europeo non senza soffrire in un girone vinto dall’Austria. Tenere dietro la Svezia di Ibra non è cosa da tutti, con la nazionale russa che ha sfruttato tutta l’esperienza e la praticità di cui è in possesso. Dzyuba è la stella della squadra: attaccante alto e forte fisicamente, questa stagione è stata altamente positiva per lui, riuscendo ad andare in rete ben 22 volte e fornendo 10 assist ai compagni. Ci si aspetta molto anche da Kerzhakov, nonostante l’esperto attaccante quest’anno abbia deluso le aspettative con la maglia dello Zenit, tanto da dover andare in prestito allo Zurigo a gennaio. Con giocatori che militano prevalentemente nello Zenit e nel Cska, la Russia ha pochi elementi giovani e freschi, puntando invece tutto sull’esperienza. Se la difesa offre pochi spunti, essendo formata prevalentemente da vecchi mestieranti del campionato russo, a centrocampo Dzgoev è colui che dovrà illuminare la manovra, mentre Kokorin è un elemento da tenere sotto osservazione in avanti oltre ai già citati Dzyuba e Kerzhakov.
Poca qualità. La Russia, con poche giovani leve a disposizione, è una squadra quadrata, esperta e dai pochi segreti. Una compagine che difficilmente si rivelerà una sorpresa del torneo, con la panchina che appare priva di elementi in gradi di cambiare il match in corso d’opera.
La Russia è una squadra con un gioco ben definito, lineare e senza sperimentazioni. La poca qualità tecnica viene sopperita da un gruppo compatto, coeso e che si conosce molto bene, con Dzyuba chiamato a risolvere le partite più delicate.
PROSPETTIVE: ELIMINATA PRIMO TURNO