Nicola Ciacciarelli
La notte da incubo del Brasile di Dunga è tutta in tre istantanee: il gol divorato da Elias, che colpisce la palla goffamente con il ginocchio, ad un metro dalla porta al 92′, il cincischiare con il pallone fra i piedi di Alisson e Gill che preferiscono palleggiare tra loro invece di cercare un ultimo disperato lancio lungo e l’intervista a fine gara di Miranda ad un passo dalle lacrime. E non basta il madornale errore del’arbitro Andrès Cunha per giustificare un’esclusione dalla Copa così in anticipo. L’arbitro uruguagio ne combina di tutti i colori, negando un rigore netto al Perù in chiusura di prima frazione e convalidando il gol di Ruidiaz, non ravvisando l’evidente fallo di mano dell’attaccante dell’Universitario. A completare il tutto c’è la sensazione che il fischietto abbia atteso una segnalazione dall’alto, da parte di qualcuno che avesse la possibilità di visionare l’azione al replay. Dal momento che la palla varca la rete al momento della decisione passano più di tre minuti, troppo per un semplice colloquio tra arbitro e guardalinee. Difficile però avere delucidazioni in merito. Molto più semplice, invece, analizzare l’eliminazione dei verdeoro. Sorprendente sì, ma fino ad un certo punto. Troppi i big a cui il CT ha rinunciato. La Selecao di Boston è parsa stanca, a volte quasi appesantita e forse senza la giusta fame. La squadra completamente ”europea”, per provenienza dei giocatori, è ormai un pallido ricordo. I vari Renato Augusto, Gil ed Elias sembrano pesci fuor d’acqua, ma a fallire sono tutti. Non si salva nessuno, da Dani Alves a Filipe Luis, per passare a Miranda e a Coutinho, accesosi solo nel 7-1 con Haiti, fino ad arrivare al grande colpevole (almeno per la stampa brasiliana) Carlos Dunga. Pochi i movimenti senza palla, molte invece, forse troppe, le azioni personali. E poi un incisività pressochè nulla. Ciliegina sulla torta il mancato utilizzo di due cambi che il CT aveva ancora a sua disposizione e che ha completamente dimenticato dopo la rete dei Los Incas.Sintomo di una totale confusione mentale.