Francesco Falzarano
Pisa in serie B. Dopo una partita infuocata. Che il clima a Foggia non sarebbe stato dei migliori, era chiaro da tutta la settimana, ma nessuno si aspettava quello che è poi realmente accaduto. Il gioco del Foggia,la sagacia tattica del Pisa e la sua solidità difensiva; tutto passa in secondo piano. Arrivo thriller dei pisani allo Zaccheria, Mannini schiaffeggiato con le squadre appena schierate in campo ancor prima del fischio d’inizio. Tensione palpabile sfociata nella sconfitta di Foggia e del Foggia. Gattuso l’aveva detto:” Andremo a Foggia con l’elmetto” e infatti era stata preparata la guerra. Un pubblico non si giudica dalle presenze allo stadio, e ieri purtroppo Foggia ha perso totalmente; perché la mancanza di successi in campo deriva da tanti fattori anche esterni tra cui : ambiente e civiltà.
Le colpe sono di tutti: la società ha permesso di tutto, gli steward anche: come sono entrate bottiglie di ogni genere sugli spalti poi finite in testa al malcapitato Gattuso? Le forze dell’ordine dove si trovavano durante l’invasione di campo nel bel mezzo del match?
Molte responsabilità ricadono anche su De Zerbi. Espulso sia all’Arena che ieri, è lo specchio della sua squadra. Un allenatore, per essere vincente deve saper reggere le pressioni. E De Zerbi si è perso in un bicchiere d’acqua: sarà un grande tecnico, ma la sua strategia, questa volta, è stata fallimentare. Un allenatore che deve andare a placare la curva, un allenatore che fa da capopopolo non è una bella immagine.
E’ stato, invece, il trionfo di Gattuso: prima durante e dopo, dentro e fuori dal campo. Ha preparato la partita perfetta consapevole della guerra che lo attendeva. Tatticamente è stato impeccabile e non ha mai consentito al suo Pisa di perdere la testa. Bravissimo il “Ringhio”: il Pisa è stato assolutamente la sua creatura. Ora si riparte, forse, De Zerbi verso Crotone, Gattuso lontano da Pisa; ma ieri ha perso ancora il nostro calcio.