Tiziano Villanacci
La Spagna inizia con il piede giusto Euro 2016: vittoria per 1-0 ai danni della Repubblica Ceca con il gol di Gerard Pique, ma la prestazione degli uomini di Del Bosque lascia a desiderare soprattutto per l’inconsistenza in zona gol. Ma c’è un uomo elevatosi tra i 22 in campo: Andres Iniesta. Il centrocampista classe 84 del Barcellona gioca una partita sublime. Del Bosque lo posiziona da intermedio a sinistra nel classico 4-3-3 spagnolo con Busquets e Fabregas come compagni di reparto. Formalmente agisce da mezzala ma realmente è il vero metronomo della squadra, l’unico a creare occasioni pericolose frutto di passaggi e invenzioni che solo lui è in grado di pensare. Lo stesso gol di Pique si sviluppa partendo da un suo perfetto cross a tagliare da sinistra verso destra che non da la possibilità a Cech di poter uscire.
Iniesta si conferma il giocatore più pronto sia mentalmente che fisicamente degli 11 spagnoli: fa parte della vecchia generazione, quella che ha portato per la prima volta nella storia le Furie Rosse a vincere due campionati europei consecutivi ed un mondiale. E oggi salva dalle critiche Del Bosque che lascia a casa gente del calibro di Isco, Saul Niguez e Koke. La Spagna soffre la loro assenza, soprattutto per la freschezza che avrebbero potuto apportare. E non a caso si è aggrappata al suo totem centrale, all’Illusionista. Suo, il compito di condurre le Furie Rosse alla terza vittoria europea.