Massimo Fabi
Fresco campione d’Europa con la nazionale portoghese, Joao Mario Naval da Costa Eduardo, noto a tutti come Joao Mario, appartiene a quella generazione talentuosa di giovani centrocampisti lusitani messasi recentemente in luce a livello continentale. Esploso nello Sporting Lisbona, club in cui milita dall’età di nove anni salvo la breve parentesi nel 2014 col Vitoria Setubal, il trequartista classe ‘93 rappresenta l’ossessione estiva della prima Inter dell’era Suning, decisa a provare un nuovo affondo nonostante il bunker, molto solido, eretto dai leoni biancoverdi. La loro ‘spada di Damocle’? Quei 600 mila euro annui che ormai stanno stretti al giocatore..
CARATTERISTICHE. Ecletticità, tecnica e dinamismo. Alto 1.79 m e dalla leggera struttura fisica, Joao Mario è una mezz’ala veloce, volta a sostenere la fase offensiva e dotata di una buona visione di gioco: fantasista prezioso anche come esterno d’attacco, capace di dare del ‘tu’ al pallone e garantire una pronta assistenza alle punte. Dal piede destro pregiato, l’ex Setubal può essere considerato un tipico interprete del calcio contemporaneo, essendo stato impiegato sia a livello di club che di nazionale in più zone: sull’out di destra, come seconda punta, interno di centrocampo in un 4-3-1-2, indifferentemente su entrambi lati, e perfino mediano di un 4-4-2 alle dipendenze di Marco Silva nello Sporting. Instancabile ‘volante’ che inventa, e che può destabilizzare le difese avversarie con movimenti continui e per la capacità, nella corsa, di saltare l’uomo. Dopo aver giocato in tutte le compagini giovanili della Selecao, e collezionato 17 assist e 14 reti in 90 presenze con lo Sporting Lisbona, ha guadagnato in visibilità grazie all’Europeo vinto da titolare in Francia, facendo automaticamente scattare più di un campanello d’allarme presso la società di appartenenza.
PROSPETTIVE FUTURE. In scadenza nel giugno 2020 e con una clausola rescissoria di 60 milioni di euro, è entrato con forza nelle mire di Liverpool e Inter, ma ogni offerta pervenuta a Lisbona è stata sistematicamente respinta. A metà luglio, nei giorni immediatamente successivi al trionfo di Parigi, i nerazzurri dalla nuova cordata cinese sembravano a un passo dal centrocampista ventitreenne di Porto grazie a una strategia precisa: acquisto del cartellino da parte del Jiangsu, club della Chinese Super League in mano a Suning, e successivo approdo a Milano in prestito. Ben 35 i milioni + bonus proposti, non sufficienti tuttavia ad ottenere il sì dei Leoes. Passate due settimane molto calde nella tratta Appiano Gentile-USA tra l’assalto del Napoli a Icardi, i malumori di Mancini e l’avvicinamento a Candreva, Joao Mario resta intanto un obiettivo concreto, tant’è che il d.s. Ausilio avrebbe ricevuto il via libera per un nuovo tentativo: possibile la proposta di un prestito con obbligo di riscatto culminanti in 45 milioni, la cifra della precedente clausola del diretto interessato. Immaginandolo nel contesto nerazzurro, Joao Mario sarebbe inseribile come interno di un centrocampo a tre sulla stessa linea di Banega o Kondogbia, come ala del terzetto offensivo o nella veste di trequartista dietro al tandem d’attacco. Una risorsa ‘multitasking’, difficile da strappare allo Sporting ma per il quale il procuratore Kia Joorabchian può svolgere un ruolo importante, mettendo pressione ai portoghesi per un adeguamento di contratto mirante a 1 milione annuo e che se non dovesse arrivare spingerebbe il suo assistito alla rottura. Giorni di attesa e speranze in casa Inter: disponendo già di un certo appeal internazionale, sarà proprio Joao Mario la chiave per rasserenare Mancini?