Marco Cannaviccio
Il campione che non ti aspetti. Così può essere definito Jari Litmanen, ragazzo umile che è partito dalla fredda Finlandia per conquistare l’Europa intera. Il re, come venne soprannominato in patria, nasce nella terra dei laghi, precisamente a Lathi e a soli 16 anni debutta nella massima serie finlandese. In patria vince un campionato e due coppe nazionali, prima di passare all’Ajax nel 92. Il carattere introverso e la poca loquacità creano immediatamente qualche problema al giovane Jari, con Van Gaal (allora tecnico dei lancieri), che lo boccia subito, definendolo un acquisto sbagliato. Ma si sa, anche le storie dei grandi campioni non sono prive di ostacoli, ma basta un’opportunità o un episodio e tutto cambia, proprio come accade a Litmanen. E’ infatti un leggero infortunio occorso a Dennis Begkamp a lanciare il talento finlandese nel calcio che conta.
Entrato per sostituire temporaneamente il compagno di squadra, Jari non lascia più il campo e l’anno successivo diventa il vero e proprio leader di uno degli Ajax più vincenti della storia. Con il 10 sulle spalle, Litmanen incanta la platea dell’Amsterdam Arena, grazie alle sue incredibili qualità tecnico tattiche. Di ruolo trequartista, Litmanen può essere considerato come uno dei calciatori più completi degli anni 90. Attaccante di movimento, bravo negli inserimenti con o senza palla e dotato di velocità nelle gambe quanto di pensiero, Jari è in possesso di doti che mai erano state riscontrate in un calciatore finlandese.
Nei sette anni di permanenza all’Ajax, Litmanen vince praticamente tutto: 4 campionati, 3 coppe nazionali, 1 Champions League nel 95, la successiva coppa intercontinentale e una Supercoppa europea. A livello personale, nel 95 Litmanen arriva terzo nella corsa al pallone d’oro, dietro al vincitore Weah e a Jurgen Klinsmann. Il fantasista finlandese, oltre a possedere una tecnica sopraffina, è anche un goleador di primo livello, come dimostrano i suoi straordinari numeri: capocannoniere sia dell’Eredivise del 94 che della champions del 96, anno in cui il suo Ajax perde in finale contro la Juventus nonostante un gol proprio di Litmanen.
I suoi numeri e le sue qualità non potevano passare inosservate, così nel 99 viene acquistato dal Barcellona di Van Gaal, sua vecchia conoscenza. Purtroppo Mago Merlino, come veniva chiamato dai tifosi dell’Ajax, ha un limite: il fisico. Fragile muscolarmente, dall’esperienza blaugrana in poi le noie fisiche non abbandonano più Litmanen.
Nel gennaio del 2001 Jari vola in Inghilterra, a Liverpool, dove l’allora tecnico Houllier, lodefinisce‘’il più eccitante acquisto della storia del Liverpool’’. Nonostante un fisico che non gli concede tregua, in terra inglese il genio della Finlandia riesce a vincere una coppa d’inghilterra, una coppa di lega, una coppa uefa e una supercoppa europea. Da qui in poi per Litmanen inizia un ritorno al passato: nel 2002 torna all’Ajax, dove viene accolto da eroe, ma ormai i guai fisici hanno deciso di non abbandonare più il Mago Merlino che incantò tutta Europa, e così Litmanen inizia un lungo girovagare che lo porterà prima nella sua Lathi, poi a vestire le maglie di Hansa Rostock, Malmoe e Fulham ed infine ad Helsinki, dove tornerà al calcio giocato dopo un periodo di inattività prima di ritirarsi definitivamente nel 2012.
Se con i club Litmanen ha vinto tutto, lo stesso non si può dire a livello di nazionale: la Finlandia, non essendo mai riuscita a qualificarsi per un torneo internazionale, non ha mai dato alla sua stella la possibilità di misurarsi in competizioni di livello. Nonostante ciò, Litmanen è riuscito ad entrare nella storia anche della propria nazionale, stabilendo il record sia di presenze che di gol, ben 32, con la casacca finlandese.L’estro, la classe e la completezza di Jari Litmanen sono tutt’oggi nitide nella mente di chi lo ha vissuto e ne ha potuto ammirare le gesta. Per comprendere cosa abbia significato e significhi tuttora Litmanen per il popolo finlandese, basta andare a Lathi: li ci si troverà di fronte ad una statua raffigurante proprio l’ex numero 10: perché nessuno, né in patria né altrove, dovrà mai dimenticarsi del re di Finlandia, Jari Litmanen.