Luigi Pellicone
Oporto, affaccio sull’Oceano Atlantico. Esattamente quello che passa fra la partecipazione a Champions ed Europa League. La Roma approccia alla porta per l’Europa che Conta in Portogallo. Oporto, ma anche Rodi. Qui, si salta. O si affonda. Da questi 180′ dipende la prima parte stagione e la terza del calciomercato: la Roma ha qualità per superare l’ostacolo. É forte. Deve dimostrarlo.
CHIAVE TATTICA
Spalletti ha idee chiare e messaggi forti: un calciatore, in una partita, tocca la palla per due minuti al massimo. Nei restanti gli è richiesto altro. Comportamenti giusti, traducibili in intensità e concentrazione. Il tecnico toscano deve sciogliere due dubbi. Alisson o Szczesny fra i pali. Tridente leggero con Perotti o pesante, con Dzeko. Se l’argentino va di punta, spazio a Salah ed El Shaarawy. Se gioca il bosniaco, l’argentino si sposterà a sinistra con il sacrificio del Faraone. De Rossi Strootman e Nainggolan completano il 4-2-3-1 che richiederà densità e intensità. Gli antidoti alla squadra di Espirito Santo (oltre a Juan Jesus, in questo senso il web si è già scatenato). Il tecnico portoghese sposa l’idea del possesso palla veloce in fase di transizione e verticalizzazione. Il Porto corre molto e attacca gli spazi. Si muove in orizzontale e sorprende l’avversario con le verticalizzazioni per Ottavio e Corona che si muovono ai lati dell’unica punta Andrè Silva. Il punto debole è l’equilibrio di squadra. Il Porto si scopre parecchio ed è vulnerabile ai lati quando i terzini si alzano e la coppia centrale, piuttosto lenta, fatica a mantenere linea e distanze. Il reparto più affidabile è il centrocampo, governato da Herrera, oggetto del desiderio del Napoli, Andrè, prezioso in entrambe le fasi e nel “back to back”. Danilo si posizionerà sulle tracce di Nainggolan che potrebbe sfruttare la maggiore fisicità. Nel complesso la Roma è più forte, ma ci sono varie discriminanti: in primis, la condizione fisica. I portoghesi hanno un’eta media molto giovane (21,5 lì davanti) e hanno già assaggiato il campionato. Occhio anche al “Dragao”, lo stadio più caldo del Portogallo: qui hanno pianto Chelsea, United, Liverpool, PSG e Bayern Monaco. Non sarà una passeggiata. Qui è Rodi, qui si salta.