Alessandro Paparella
Meglio tardi che mai. Alla fine, probabilmente spinto da un avvio stentato di campionato, il buon Arsene Wenger ha rotto gli indugi e si è deciso a coprire le evidenti lacune presenti nella rosa dell’Arsenal. E’ questione di ore per l’annuncio di Shkodran Mustafi e Lucas Perez, acquistati rispettivamente dal Valencia e dal Deportivo La Coruna per una cifra totale di 60 milioni di euro (40 per Mustafi, 20 per Perez). Non sono due acquisti che riempiono le prime pagine dei giornali, come non lo era stato Xhaka, ma son due giocatori funzionali al progetto Arsenal. In particolare, Mustafi sarà con ogni probabilità il titolare al centro della difesa al fianco di Koscielny, anche perché Mertesacker ha ormai 32 anni e deve smaltire un grave infortunio al ginocchio, mentre Gabriel Paulista ha convinto davvero poco in questo anno e mezzo (Chambers invece sarà prestato al Boro). Classe 1992 e con un passato alla Sampdoria, Mustafi è nel giro della nazionale tedesca e rappresenta un investimento ottimo sia per il presente che per il futuro. Diverso il discorso relativo a Perez, nome meno altisonante ma che andrà a ricoprire in rosa il prezioso ruolo di vice Giroud, preso atto che gli esperimenti fatti con Sanchez e Walcott in quella posizione hanno avuto esiti fallimentari. Wenger aveva a lungo pensato a Vardy e si era persino deciso a pagare la clausola rescissoria, incontrando però la resistenza del giocatore, che ha preferito rimanere al Leicester. Il tecnico alsaziano ha dichiarato di vedere in Perez (17 gol in 36 presenze nell’ultima Liga) una specie di Vardy, ossia un giocatore in grado, nella sua testa, di poter giocare sia al posto di Giroud che assieme a lui, sia come esterno che, eventualmente, in un attacco a due cambiando modulo (l’Arsenal abitualmente gioca con il 4-2-3-1). I due in ogni caso hanno superato le visite mediche e l’annuncio ufficiale è atteso nella giornata di domani. Chissà che con questi due innesti l’Arsenal possa tornare a inserirsi per la lotta al titolo, momentaneamente monopolizzata da United, City e Chelsea