TIZIANO VILLANACCI
COSA SERVIVA La Fiorentina è reduce da un discreto quinto posto. Pradè doveva sfoltire esuberi, confermare chi si era ritagliato un posto importante e ampliare la qualità della panchina. Ha confermato Astori ed ha aggiunto l’ex Genoa De Maio. Ha resistito agli attacchi per Borja Valero e Kalinic. Ha ampliato la rosa con gli innesti di Salcedo, subito a segno nella sfida casalinga contro il Chievo, ed Olivera. In pieno stile Corvino anche i colpi Hagi e Tello, giovani promesse da far crescere. SI chiude il bilancio in attivo con la cessione per 27 milioni di Marcos Alonso al Chelsea, boccata d’ossigeno per una squadra da troppo tempo senza Champions League.
COSA MANCA È mancato il colpo ad effetto finale. Nelle ultime ore di mercato si sono susseguiti nomi sia in mediana (Obiang), sia per la trequarti offensiva (Jovetic). Obiang avrebbe dato sostanza e ricambi a giocatori talvolta fragili come Vecino e Badelj mentre Jovetic avrebbe acceso gli entusiasmi di una tifoseria che ne ha già apprezzato le gesta. L’addio definitivo di Rossi, avrebbe portato anche quell’imprevedibilità che ora manca in zona offensiva. Con un occhio al bilancio forse Corvino avrebbe anche potuto cercare un calciatore che avrebbe sopperito all’assenza in campo e nello spogliatoio di un simbolo come Pasqual.
PROSPETTIVE La Fiorentina si attesta come la quinta/sesta forza di questo campionato e ambire a un ruolo da protagonista nel girone di Europa League. Il progetto viola è impostato su un percorso pluriennale, con un mix tra giocatori esperti e giovani che dovranno crescere per poi risultare o plusvalenze interessanti o calciatori in grado di far garantire il salto di qualità alla squadra. Pronostico finale: quinto posto.