L’erede di Brehme

Posted By on Lug 24, 2015 | 0 comments


di Michele D’Alessio

 

Passano le stagioni, cambiano i calciatori, gli allenatori e i presidenti. Ma alcune cose restano, e tra queste l’endemica ricerca del terzino sinistro per l’Inter.
Con le esperienze di Maxwell e Chivu, negli anni vincenti del primo Mancini e di Mourinho, si era trovata una discreta stabilità, in un ruolo che ha visto avvicendarsi un numero impressionante di calciatori da Brehme in poi.

Ai tempi di Brehme, e stiamo parlando di fine anni ottanta inizio novanta con lo “scudetto dei record ” 1988/1989, il terzino della Germania Ovest era considerato il più forte del mondo. Dopodichè ci sono state svariate avventure, da Roberto Carlos malamente cacciato dal lungimirante Roy Hogdson, allo sciagurato Gresko. Spesso però in quel ruolo ha giocato anche Javier Zanetti, adattato e comunque sempre migliore di tanti altri.

Il problema ora si sta riproponendo. Mancini ha fatto mettere sul mercato Nagatomo che negli ultimi anni si è prodigato sulle fasce. Ed evidentemente non considera Santon all’altezza (sbagliando clamorosamente). Così nell’amichevole di qualche giorno fa ha giocato il giovane Dimarco, preso in mezzo da Douglas Costa che non gli ha fatto praticamente mai vedere il pallone.

Notizia delle ultime ore è l’interessamento per Criscito. Il terzino dello Zenit, con un passato al Genoa, percepisce un ingaggio alto, il corrispondente in rubli di 4 milioni di euro. Tanti, troppi per l’Inter che neanche a dirlo ha proposto un prestito con diritto di riscatto.

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