di Michele D’Alessio
Ha chiesto, ha atteso e ha ottenuto. Già che c’era, nel frattempo ha vinto le prime due. Roberto Mancini ha costruito l’Inter della stagione 2015/2016 a sua immagine e somiglianza. Da sempre il tecnico jesino ama puntare su una difesa solida, un centrocampo altamente muscolare e un buon numero di calciatori imprevedibili davanti. La dirigenza nerazzurra ha fatto il massimo in questo mercato. Se saranno nozze coi fichi secchi (anche se fino ad un certo punto…) si capirà solo alla fine del campionato, ma molto se non tutto dipenderà da Roberto Mancini.
E’ lui infatti lo chef al quale sono stati messi a disposizione gli ingredienti di qualità che aveva richiesto. Vero è, però, che di qualità se ne è persa anche tanta: le dipartite di Shaqiri, Kovacic ed Hernanes hanno diminuito il tasso di piedi buoni dalla cintola in su. Ma l’Inter ci ha guadagnato in muscoli. Mancini sa che la serie A si può vincere solo se si domina a livello fisico. Così andò poco meno di un decennio fa, quando con la sua prima Inter centrò due campionati di fila puntando su calciatori di fisico, che sapessero interdire a centrocampo, trascinare la squadra anche a livello caratteriale e, perchè no, andare a colpire di testa sui calci d’angolo. Quale sarà la formazione tipo dell’Inter?
Si potrebbe ipotizzare uno scacchiere tattico differente a seconda dell’avversario. Sicuramente, quando ci sarà da scardinare le squadre più chiuse, quelle di medio-bassa classifica, si potrebbe puntare ad un 4-2-3-1 con il pacchetto arretrato composto da Santon, Murillo, Miranda e Telles. I due davanti alla difesa saranno Kondogbia e Felipe Melo. I tre trequartisti, tutti provenienti dai Balcani (Jovetic dal Montenegro, Perisic dalla Croazia, Ljajc dalla Serbia) dietro a Icardi. In partite più delicate, dove sbilanciarsi troppo sarebbe pericoloso, potrebbe essere sacrificato Ljajc, e al suo posto possibili gli inserimenti di Brozovic o Medel, col primo sicuramente più portato ad aiutare la squadra in fase offensiva. Tutti questi discorsi valgono sulla carta, in un campionato, che come ha dimostrato la trasferta di Carpi, sarà duro in ogni partita, e forse, equilibrato come non capitava da parecchio tempo.