di Michele D’Alessio
Dopo un lustro l’Inter è di nuovo in testa alla classifica. La vittoria nel derby di domenica sera ha lanciato la squadra di Mancini in una dimensione sopita da tempo per tutto l’ambiente. Squadra, tifosi e simpatizzanti credono che questo gruppo possa fare qualcosa di importante, complice anche la partenza balbettante della Juventus, accreditata numero uno alla vittoria finale.
Era dai tempi di Cuper che l’Inter non vinceva le prime tre partite del campionato, era il 2002 e l’hombre vertical doveva riscattare lo scudetto perso per un soffio contro la Lazio. Questa è un’altra epoca, e l’Inter deve ricostruire un cammino vincente. Cammino che è iniziato nel migliore dei modi, con la vittoria contro il Milan in un derby combattuto. Proprio da qui è interessante ripartire e sottolineare un altro aspetto.
Le prossime due partite vedranno l’Inter impegnata prima in casa del Chievo, domenica all’ora di pranzo, e poi Kondogbia e soci ospiteranno l’Hellas al Meazza nel primo turno infrasettimanale della stagione. Appare enorme l’importanza di fare bottino pieno contro le due compagini veronesi: soltanto così si darà seguito all’ottima partenza e al trionfo nel derby.
Perdere punti significa vanificare in parte quanto fatto di buono finora, oltre al bisogno di mostrare il lignaggio di questa squadra, per confermare che la Beneamata se la può giocare con tutti fino alla fine. Ovvio, il campionato è lungo, ma la storia insegna che continuare a vincere dopo un successo in uno scontro con una diretta rivale è un elemento che alla lunga può condurre ai risultati sperati.