Alessia Fratarcangeli
La vittoria è stata portata a casa e in fondo sarebbe l’unica cosa che conta. Il Napoli vince a Kiev in casa della Dinamo per 1-2, rimontando lo svantaggio iniziale. Gli azzurri ancora non convincono del tutto e a livello di concentrazione e gioco la squadra ha ancora parecchia strada da fare.
Partenza a dir poco con il freno a mano tirato. L’emozione dell’esordio in Champions non può mancare, però l’undici titolare rimane un po’ troppo in balia di questa onda emotiva. La Dinamo segna il primo gol con Garmash che riesce a compiere un notevole gesto tecnico mentre i difensori lo guardano ipnotizzati. E’ una doccia fredda per gli azzurri che, da lì in avanti, hanno capito di dover cambiare marcia. E’ ancora Arkadiusz Milik a guidare la rimonta, aiutato neanche poco dal portiere della Dinamo Kiev, autore di due gravissime disattenzioni in entrambe le situazioni dei gol partenopei.
Sarri, perciò, ringrazia sentitamente Shovkovskij, ma lui che è un perfezionista e cura tutto in minimi dettagli, non può essere contento della prestazione dei suoi ragazzi. Certo è che il Napoli ha cominciato la stagione da tre giornate, ancora risente della preparazione atletica, mentre gli ucraini hanno più minuti nelle gambe. Però la personalità della squadra non deriva per forza da quante partite si è giocato finora. Quello che è mancato al Napoli ieri sera è stata la brillantezza e la concentrazione, soprattutto in d. Il gioco espresso era decisamente soporifero: la lentezza la faceva da padrona e era percepibile fin troppo quanto fosse difficile organizzare le idee e dare il via a un’azione bella e fluida. Gli ucraini, perciò, hanno provato a sfruttare la situazione, andando a segno con Garmash, autore di uno splendido gol scaturito da una palla al bacio di Iarmolenko.
Alla fine il divario tecnico sia a livello di gruppo che di individualità ha avuto la meglio sull’impegno messo in campo. Nonostante i padroni di casa abbiano dato il 100% per recuperare un risultato sfavorevole, dall’altra ci mette lo zampino Milik che ha saputo sfruttare alla grande quelle pochissime occasioni che ha avuto. Insomma, un giocatore efficace ed efficiente che ha dimostrato di poter risolvere la partita quando tutti i suoi compagni sembrano in standby. Praticamente quello che faceva Higuain quando non si riusciva a sbloccare un match insidioso.
Il Napoli, non avendo mostrato idee di gioco brillanti e funzionali, ha avuto difficoltà anche con l’uomo in più. Dal 68′ in poi, infatti, gli azzurri hanno giocato in superiorità numerica per l’espulsione di Sydorchuk e tutti si sarebbero aspettati una squadra all’arrembaggio, pronta a seppellire il portiere avversario di tiri. E invece è tutto il contrario. Gli azzurri abbassano i ritmi ancora di più, cercando di addormentare la partita, e permettono agli ucraini di avanzare in più di un’occasione. Nessun problema per Reina, ma questo atteggiamento sicuramente farà riflettere il mister che dovrà scuotere i suoi ragazzi affinchè una situazione del genere non si ripeta più.
Alla fine buona la vittoria, importante sicuramente per la classifica, dato che il Benfica ha pareggiato con il Besiktas, però se si vuole esprimere anche un gran gioco e soprattutto portare a casa i tre punti in scioltezza, allora il Napoli ancora non ha raggiunto un livello accettabile. Nelle prossime uscite europee e non, ci si aspetta molto dalla squadra e tutti confidano nelle capacità del mister che scuoterà questa squadra ancora un pò troppo dormiente. Giudizio europeo rimandato al 28 settembre.