Locatelli, Ambrosini e un sogno chiamato Europa

Posted By on Ott 3, 2016 | 0 comments


Francesco Maiocchi

 

Dopo la partita tra Milan e Sassuolo Adriano Galliani ha parlato di partita dentro la partita. Sono tanti i capitoli di cui parlare. Tatticamente Montella è stato un genio. Cambia per la prima volta in stagione il modulo. Segna dopo 10 minuti, subisce il pari e la squadra crolla mentalmente. L’Aeroplanino cambia, inserisce Niang e torna al tridente. Il Milan va sotto di due reti, leva il capitano per un ragazzino e la partita cambia volto. Rimonta, pareggio e vittoria. Montella è un genio. Ha lavorato su tutto in questi mesi. Tattica, fisico, ma soprattutto sulla testa, perché una rimonta del genere il Milan non la faceva dal 2009. Nessuno è intoccabile e tutti devono dare il massimo quando entrano, sembra banale ma al Milan niente lo è. Il Sassuolo è stato fino ad oggi la bestia nera di questa squadra, anche ieri fino all’ingresso di Locatelli. Poi il cuore che lui e i compagni di squadra hanno messo ha cambiato tutto. Cuore, sì perché le lacrime versate dal ragazzo a fine partita vogliono dire tutto. L’impegno, il duro lavoro e la voglia di cambiare le sorti di questa squadra. Tutto ripagato da una rete magnificia, di quelle che una volta avremmo chiamato “eurogol”. Rete bella, ma non unica. Un gol praticamente identico è stato segnato da Massimo Ambrosini, ex capitano rossonero, alla Sampdoria. Come per Locatelli, anche per Massimo era la prima rete in rossonero. In casa Milan è sempre piaciuto credere nel destino e se non è un segno questo.  Destino come quello di Gianluigi Donnarumma che ha compiuto un miracolo sul tiro di Politano. Ormai parlare di miracoli quando si parla di Donnarumma è quasi riduttivo visto che ne fa sempre almeno uno a partita. Ora il Milan non deve soffrire di vertigini guardando la classifica e continuare così perché ora l’Europa sembra davvero possibile.

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