Marko Rog, l’esordiente che non ti aspetti

Posted By on Mar 5, 2017 | 0 comments


di Alessia Fratarcangeli

L’ 1-2 maturato all’Olimpico contro la Roma di Spalletti tranquillizza l’ambiente partenopeo. Quando si vince si è tutto più felici e distesi, perciò la pace è fatta tra Aurelio De Laurentiis (tornato dagli States appositamente per il big match) e Maurizio Sarri. Probabilmente la riconciliazione era nell’aria, dato che la prestazione del gruppo dimostra di non soffrire minimamente le pressioni tra il presidente e il tecnico azzurro, supportato da tutti i suoi ragazzi.
Sarri, accusato di mettere in campo sempre i soliti giocatori, schiera praticamente il suo undici titolare di sempre, a eccezion fatta di Marko Rog e Jorginho, e ancora una volta il campo gli da ragione. Ma forse su una questione De Laurentiis aveva ragione.
Già da novembre il presidente affermava: “Attendo con interesse che debutti Rog”. Ma quel momento non sembrava giungere mai e il malumore del numero uno partenopeo aumentava partita dopo partita, fino all’esplosione post-Real Madrid. In campo da titolare solo in Coppa Italia contro lo Spezia, a gennaio, il croato è stato messo alla prova due volte in quattro giorni, prima in casa contro la Juventus e poi sabato pomeriggio contro la Roma. Follia, per alcuni; scommessa, per altri. E stavolta sembra proprio che i tempi siano maturi per buttare nella mischia il giovanissimo classe ’95. Il ragazzo ha lavorato a lungo, come vuole il mister, e si è inserito al meglio negli schemi sarriani. Perciò il tecnico ha voluto premiarlo con questi due big match, a distanza di tre giorni. Rog non ha deluso le aspettative, dando ragione sia a Sarri che al presidente De Laurentiis. Ha brillato allo Stadium, nonostante la sconfitta, e lo ha fatto anche all’Olimpico di Roma, dando prova di tutte le sue qualità tecniche, della sua personalità, del suo carattere, e della sua capacità anche di rischiare tra le maglie avversarie quando ne ha l’occasione.
Marko Rog è un giocatore pronto, capace di scontrarsi anche contro campioni del calibro di Higuain o Dzeko: dopo la prima e la seconda potenza d’Italia, un posto da titolare contro il Real Madrid potrebbe non essere solo utopia.

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