Uno schiaffo salutare

Posted By on Mar 19, 2017 | 0 comments


Luigi Pellicone

Roma-Sassuolo, il nemico è la stanchezza psicofisica che mette in grave difficoltà una Roma stanca e un po’ spaventata. La sconfitta con il Lione pesa nelle gambe e nella testa. E si accumula ai soliti difetti. Squadra spaccata in due, che fatica a mantenere distanze e marcature. E gli avversari? Si inseriscono fra le linee e costringono la linea difensiva ad affrontare in parità numerica avversari particolarmente abili nell’uno contro uno. Qualche interprete, Bruno Peres, giusto per non fare nomi, si prende diversi eccessi di confidenza. Inspiegabili. O è eccessiva sicurezza nei propri mezzi o è paura. Qualunque sia la causa, l’effetto produce errori grossolani. Nel primo quarto di match Defrel si trova due volte a tu per tu con Szczesny: la prima volta lo grazia. La seconda lo trafigge. 0-1. Frittata servita? No. Paradossalmente, ciò che serviva.

Subìto lo schiaffo, la Roma reagisce: combatte e vince i propri fantasmi. La reazione nervosa che genera la “remuntada”, sebbene figlia delle individualità, lascia ben sperare. Perchè nasce dal carattere. E dal buonsenso: la condizione atletica attuale non permette la ricerca dello spettacolo, ma la Roma non si vergogna a indossare la tuta. Le riserve sono limitate, ma le stille di sudore sono spese in modo intelligente: ricerca della profondità per El Shaarawy e Salah che, quando non dimentica il pallone durante la corsa, si rende prezioso. L’egiziano garantisce profondità e permette alla squadra di non allungarsi troppo né di costruire gioco alzando il baricentro. Equazione facile: se la squadra non sale, non si spacca. Una Roma più equilibrata fa valere la maggiore qualità. Il Sassuolo, ci mette del suo, e nel secondo tempo si sgonfia. Arrivano tre punti. Quello che serviva.

Submit a Comment