Antonio Capotosto
Nella stagione 1991-’92 i tifosi bianconeri dovettero assistere alle partite europee senza la loro Juventus, giunta settima nel campionato precedente. Una sensazione particolare anche per il Trap, tornato a Villar Perosa dopo aver salutato l’Inter con la prima Coppa Uefa della storia nerazzurra. La seconda del ‘Giuanin’, il quale due anni dopo festeggerà la terza assieme alla Vecchia Signora.
Nell’albo d’oro, nel 1992, poteva spuntare anche il nome del Toro: i granata infatti arrivarono all’ultimo atto con l’Ajax di Louis Van Gaal. I ‘Lancieri’ ebbero la meglio dopo il 2-2 al Delle Alpi e lo 0 a 0 nella finale di ritorno. Una serata impressa nella memoria e caratterizzata da sfortuna e decisioni arbitrali discutibili: tre legni, e quella ‘sedia’ sollevata dal tecnico ormai diventata un’icona della storia torinista.
Grazie a quel successo gli olandesi eguagliarono proprio la Juventus, conquistando così tutte le competizioni Uefa per club.
In un’altra finale, neppure la squadra di Trapattoni ha sorriso: si gioca quella di Coppa Italia che regala il primo trofeo al Parma. In campionato la Signora si è posizionata sulla piazza d’onore e con la seconda miglior difesa (ventidue reti al passivo), dietro il Milan degli ‘Invincibili’. I rossoneri di Capello trionfavano senza sconfitte e viene da pensare che il reparto arretrato del Diavolo sia stato il meno perforato (21). Invece no, il primato difensivo è stato quello di Mondonico (20) terzo classificato: l’ultimo miglior piazzamento nella storia del Torino.