Torino-Napoli: la chiave tattica

Posted By on Mag 14, 2017 | 0 comments


Di Alessia Fratarcangeli
Il duello per il secondo posto continua tra Roma e Napoli ed entrambe si scontreranno oggi con le rispettive squadre di Torino: la Juventus per la Roma e i granata per gli azzurri.
La trasferta è insidiosa sotto tutti i punti di vista: i padroni di casa, nel derby della scorsa settimana, hanno dimostrato di avere un grande orgoglio, spirito di squadra e di sacrificio e sanno come annientare o per lo meno contenere una grande squadra. Sarri ha costruito una macchina spettacolare di gioco e gol, grazie anche alla geniale idea di posizionare Mertens nella posizione di centravanti. Una mossa che ha sortito sicuramente ottimi effetti (24 gol); le reti del belga ma anche degli altri compagni (in tutto fanno 81) frutto di un gioco che mira a togliere punti di riferimento alle difese avversarie con tagli, movimenti, automatismi ormai fluidi e che sfrutta la qualità degli interpreti. Quando il portatore ha la palla e alza la testa (negli ultimi tempi Jorginho ha riconquistato la fiducia del mister, scavalcando il giovane Diawara nelle gerarchie), trova molto spesso un compagno, di solito capitan Hamsik, che gli detta la profondità e un altro che crea lo spazio per un’eventuale verticalizzazione o va ad allargare l’altra difesa portando un giocatore avversario fuori posizione.

Il Napoli non si adatta mai al gioco delle avversarie, bensì è lui stesso che detta il gioco in campo scombinando i piani dell’altra compagine. Il Torino ha le capacità e gli interpreti adatti per far sì che questo non avvenga. Per contrastare gli azzurri servirà partire dall’origine, ossia contrastare e pressare Jorginho ed evitare che le maglie della difesa non si allarghino a causa dei movimenti della velocissima triade Callejon-Insigne-Mertens, capaci di infilarsi in ogni piccolo spazio libero. I granata dovranno fare attenzione anche alle incursioni di Ghoulam sulla fascia sinistra: Zappacosta e Obi si coordineranno nel disinnescare le avanzate dell’algerino, provando a rubar palla e ripartire verso la metà campo avversaria. Se da una parte il Torino è preoccupato della potenza offensiva del Napoli, dall’altra anche gli azzurri non possono di certo dormire sonni tranquilli perché Belotti è l’attaccante italiano più in forma del campionato, capace di trovare il guizzo giusto al momento giusto, di testa o di piedi, solo davanti al portiere o in mezzo ai difensori avversari. È un vero condottiero dotato di grande qualità e presenza fisica e non lo spaventa fare a sportellate con giganti del calibro di Albiol e Koulibaly. Belotti è il pericolo numero 1, ma anche i compagni di reparto non sono da sottovalutare: le punizioni e i tiri fuori dall’area di Ljajic, le cavalcate sulle fasce e gli assit di Boyè e Iago Falque sono i pericoli che corre la retroguardia azzurra.
Il Torino è, perciò, un avversario ostico e con la stessa “garra” di mister Mihajlovic, ma il Napoli ha bisogno di un’altra prestazione perfetta per non mollare il secondo posto della Roma. Tutto è legato anche dall’esito di Roma-Juventus, ma gli azzurri non possono prescindere dai risultati altrui: la lotta al secondo posto dipende anche dai propri risultati.

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