Francesco Falzarano
Era il Luglio 2013 quando Roberto Benasciutti allora presidente della Spal, dopo un’annata fallimentare in serie D, trova l’accordo con la proprietà Mattioli – Colombarini per la fusione tra Spal e Giacomense, per far tornare la Spal nel calcio professionistico. É questa la prima tappa fondamentale per la rinascita “Spallina”. Poi l’ascesa é inarrestabile. Arriva la promozione in prima divisione, poi a metà dicembre dell’anno successivo l’incontro con Leonardo Semplici. Scocca la scintilla e il mister ex primavera della Fiorentina diventa artefice di una cavalcata impressionante. Miglior media punti del campionato nel primo semestre con gli estensi, promozione in serie B il secondo anno, in testa dalla prima all’ultima giornata, e ora l’epilogo più bello: la serie A. Certo al suo fianco un gruppo di uomini prima e calciatori poi, che negli anni hanno seguito il proprio condottiero e reso possibile questa scalata. Semplici che adesso ha appena rinnovato per due anni. Meriti in campo e fuori, visto che la società ha lavorato in modo certosino e con attenzione al bilancio. Merito di Mattioli si, ma soprattutto di Davide Vagnati factotum della società, molto più che un semplice direttore sportivo. A Gennaio, ha rifiutato l’offerta prestigiosa del Parma, per continuare questo progetto e per riconoscenza alla proprietà, che ha puntato su di lui sin dai tempi dalla Giacomense. Insomma il classico giocattolo perfetto, che però come dimostrano gli ultimi anni rischia di rompersi in serie A. Ed é proprio questo l’errore che non vuole commettere la Spal, usando lo stesso modello degli ultimi anni, e pensando come ha detto Leonardo Semplici già alla prossima stagione. Intanto, la massima serie riabbraccia una delle storie più belle e romantiche del nostro calcio, quella Spal che ha fatto innamorare in passato tanti appassionati di calcio vero. Bentornata Spal.