di Elia Faggion
Chi pensa che uno 0-0 sia automaticamente sintomatico di caligine, apatia, monotonia, ha capito ben poco di questo sport. Nel corpo di uno 0-0 possono innervarsi milioni di strade, di percorsi, di decisioni e di scelte. Il concepimento di una partita senza gol, è come una canzone che si stoppa prima del ritornello, è vero, ma non è detto che questa non sia comunque in grado di veicolare pensieri ed emozioni, sensazioni o commozioni. La partita di ieri sera ne è la prova.
L’Inter è il primo pugile del campionato ad uscire sulle proprie gambe dopo un match contro il Napoli, che finora aveva messo KO chiunque. Mi ha nostalgicamente riportato a Rocky ed alla sua prima volta contro Apollo: per quanto i guantoni del campione colpissero l’avversario, questo di cadere a terra non voleva proprio saperne. E lo stoicismo di questa Inter, che ha avuto il grande merito di mostrarsi nuda ed umile, ma mai rinunciataria, è stato commovente almeno quanto il primo episodio della celebre saga di Sylvester Stallone. L’epilogo della partita si specchia meravigliosamente con quello della straordinaria pellicola americana: il più forte, anche confermando la propria superiore forza e bellezza, esce filosoficamente sopraffatto dalla ruvida resistenza dello sfidante, il cui significato oltrepassa l’esito del singolo incontro.
Vedete come anche uno 0-0 possa intridersi di tante storie. Vedete come anche un rapporto privo di orgasmi possa regalarci emozioni soavi. Napoli-Inter mi ha molto entusiasmato, è stato un grande film di sport.