…e quando Pruzzo stese il Catanzaro

Posted By on Ott 24, 2017 | 0 comments


( di Gianluca Guarnieri) 9 Marzo 1980. Dopo un derby vinto la concentrazione può calare. E’ in effetti, un atto fisiologico e lo stress svanito può lasciare una squadra di calcio senza la spinta motivazionale, tanto importante per il raggiungimento di un obiettivo. Tutto si può fare difficile, ma in tuo soccorso può arrivare il grande attaccante, l’uomo goal che vede la porta e che ti toglie le castagne dal fuoco, neanche fosse il 7° cavalleria dei films western. In quella domenica grigia si affrontarono Roma e Catanzaro, guidate da Nils Liedholm e Carlo Mazzone, con il “Barone” svedese che dovette far fronte alla mancanza di Agostino Di Bartolomei a centrocampo, mentre il tecnico trasteverino registrava la difesa con Claudio Ranieri (poi tecnico apprezzatissimo…) e Leonardo Menichini, entrambi ex romanisti. Le idee non erano troppe per la truppa capitolina, reduce dalla vittoria nella stracittadina dell’Urbe per 2-1, con i goal di Roberto Pruzzo e Paolo Giovannelli e di fronte si sarebbero trovati una autentica bestia nera come il piccolo Massimo Palanca, da sempre spauracchio per i romanisti, autore di un goal addirittura da calcio d’angolo nella stagione precedente. Il mancino marchigiano ci riprovò anche quel giorno al 52′, ma Paolo Conti stavolta non si fece sorprendere, mandando di nuovo il pallone in corner dall’altra parte. Palanca ancora pericolo pubblico al 58′ con uno scambio con Nicolini, e passaggio di ritorno al numero 11 che però calciava fuori da ottima posizione, disturbato dalla pronta uscita del numero 1 di Riccione (alla sua ultima stagione nella Capitale…). Una gara difficile, complicata dalla difficoltà di creare gioco, e dalla “giornata no” di Bruno Conti, capace di accendere la luce e di sfornare assist ed occasioni, ma capitato nel giorno sbagliato. Tutto faceva sembrare che il risultato non si schiodasse dallo 0-0 quando al 75′ Bruno Conti riuscì a mettere un buon pallone dalla sinistra, nell’area sotto la curva Sud, verso Romeo Benetti. Il poderoso centrocampista veneto non ci pensò su e calciò prontamente verso la porta calabrese, costringendo alla presa il portiere Mattolini. Presa non delle migliori, visto che la sfera sfuggi all’estremo difensore, per la gioia di Roberto Pruzzo, fino a quel momento impalpabile. Il “Bomber” si fiondò sulla palla invitante e con una stoccata da corta misura mise in rete, correndo verso i propri tifosi, appollaiati nel tempio del tifo giallorosso. Boato fragoroso e liberazione vera e propria per i 50.000 spettatori presenti. 1-0 fino alla fine e vittoria portata a casa. Liedholm aveva sconfitto Mazzone.

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