di Elia Faggion
L’Inter ha fin qui compiuto un percorso straordinario nel vero senso della parola, ovvero un qualche cosa che esula dalla normalità, un evento raro, quasi unico se commisurato alle aspettative pre-autunnali. È vero che arrivava l’allenatore che forse più di tutti sa estrarre il succo più prelibato dai suoi frutti; è vero che nerazzurri rispetto alle grandi forze italiane non lamentano doveri europei.. ma diciamocelo chiaramente: in quanti dopo quindici giornate si sarebbero aspettati di vedere l’Inter prima in classifica con 39 punti? Probabilmente nessuno. O quantomeno, nessuno con un minimo di senno/cognizione di causa.
È doveroso ricordare che l’Inter è capolista, in un campionato record dal punto di vista dei punti fatti – davanti a Napoli, Juventus, Roma e Lazio, quindi contro ogni pronostico – grazie ad una serie di fattori simultaneamente, e straordinariamente, coagulati nello stesso calderone. Lo stato di forma immarcescibile di alcuni elementi chiave, l’esplosione di giovani talenti, la rinascita dei terzini, i miracoli del portiere, la lungimiranza dell’allenatore, lo spirito di gruppo nello spogliatoio, a volte anche i colpi di fortuna. Tutti questi elementi, incastonati uno nell’altro, stanno spingendo la macchina interista a velocità record. A questo punto, le domande che mi sorgono spontanee sono due. La prima: questa Inter può davvero lottare per lo scudetto fino alla fine? La seconda: Juventus-Inter di stasera è una partita decisiva, o quantomeno si avvicina ad esserlo, per le sorti delle due squadre in questo campionato?
La risposta alla prima domanda è che con tutta la probabilità del caso, l’inter non sarà protagonista fino alla fine per la lotta scudetto. Perchè attualmente è come una Panda che corre ai 160 Km/h: prima o poi (salvo miracoli) comincerà a perdere pezzi. La seconda domanda, di conseguenza, trova già una sua risposta: stasera non ci si gioca assolutamente lo scudetto, quindi, a prescindere dal risultato finale, nessuna delle due rimarrà tagliata fuori dalla corsa. Certo, se l’Inter dovesse spuntarla, sarebbe un segnale davvero importante, anche dal punto di vista psicologico.. ma la Juve non verrà di certo privata delle sue ambizioni.
L’Inter giocherà una partita concentrata, con una squadra corta e quadrata, che lascerà il pallino del gioco all’avversario, per poi cercare di ribaltare pericolosamente il campo con le sue frecce più appuntite (penso soprattutto a Perisic). Quest’anno, sebbene i milanesi abbiano il sesto possesso palla medio del campionato (54%), danno la sensazione di essere più pericolosi in situazioni di contropiede. È un controsenso, ma se pensate alle caratteristiche degli uomini offensivi di Spalletti, neanche poi tanto. Per questo stasera mi aspetto un’Inter assolutamente in grado di far male, ad una Juve sì in fudicia, che ha ritrovato certezze nel reparto arretrato, ma che dovrà vedersela con clienti davvero ostici. Mi aspetto una partita aperta, tesa, ma spettacolare. L’Inter non vincerà il campionato, ma questa sera, da capolista, darà del filo da torcere alla Juventus Campione d’Italia.