di Giovanni Rosati
Alti e bassi in questo primo anticipo di campionato, che vedeva contrapposti il Cagliari e la Sampdoria. Al Sardegna Arena, infatti, le due compagini hanno dato vita a una sfida emozionante e frizzante, che ha permesso loro di fare sfoggio delle proprie doti tecniche e tattiche, a loro volta però alternate a qualche evidente svista corale e individuale.
L’undici titolare di Giampaolo rispecchia le aspettative: Murru a sostituire Strinic e Barreto per Linetty, per il resto i soliti noti. Simile discorso per Diego Lopez, determinato a schierare nel suo 3-5-2 gli interpreti ormai a lui più cari. La sfortuna colpisce i sardi già nel riscaldamento: Rafael, che aveva vinto il ballottaggio tra portieri in precarie condizioni fisiche, sente il riacutizzarsi di alcuni problemi fisici. Da titolare gioca Cragno. Ceppitelli esce al 4’ per Pisacane, Faragò al 33’ per Van der Wiel e Dessena al 40’ per Farias. Tutti avevano chiesto il cambio per infortuni muscolari. Quattro giocatori danno dunque forfait prima del giro di boa. La Dea bendata pare aver voltato le spalle ai rossoblu.
Intanto in campo le due squadre si affrontano a viso aperto. I padroni di casa e si fanno vedere con Pavoletti e Joao Pedro dalle parti di Viviano. All’11’, però, gli ospiti passano. L’azione sembra casuale, ma è un mix di tecnica e grinta: fallo laterale sulla corsia destra, Ramirez si inventa un assist al bacio e Quagliarella si distende caparbiamente infilando con la punta il pallone alle spalle del portiere.
Il Cagliari reagisce, non ci sta e prova ad attaccare. Ma nove minuti più tardi un’altra azione che appare figlia della casualità porta i blucerchiati sullo 0-2. Il gol nasce da un lungo rinvio difensivo e da un disimpegno non proprio impeccabile di Padoin, ma allo stesso tempo è propiziato da una tenace corsa sulla fascia di Quagliarella per raggiungere quel lancio e dal geniale colpo di tacco del solito Ramirez, al secondo assist di giornata, che libera l’attaccante di Castellammare di Stabia alla conclusione chirurgica di mancino.
La Sampdoria gioca in scioltezza: passaggi corti e rapidi per stanare la difesa avversaria, come ci ha abituati negli ultimi tempi. Al Cagliari, invece, sembra mancare solamente la buona sorte. Eppure proprio dalle difficoltà i sardi trovano delle carte vincenti. Cragno si esibisce in interventi plastici ed efficaci che tengono in corsa i suoi. Pisacane, come specularmente Romagna, porta spesso palla oltre la metà campo proponendosi con buoni esiti in fase offensiva. Van der Wiel (finalmente alla prima prova convincente nel nostro campionato) e Farias sono decisivi nei raddoppi sulle fasce rispettivamente con Ionita e Padoin, e mettono una gran quantità di palloni in mezzo per la testa di Pavoletti.
L’apice del contrappasso dantesco ha luogo quindi al minuto 56. Viviano, portiere spesso elogiato per la precisione dei suoi lanci, centra in pieno la schiena di Farias, intento a proteggersi con una piroetta dal pericolo incombente. La palla rotola lentamente in rete, riaprendo i giochi in maniera clamorosa. Giampaolo, che voleva sostituire Torreira con Capezzi, a questo punto ci ripensa. L’atmosfera è cambiata, la fortuna sta scegliendo una nuova casa.
Ma ormai il tabù è sfatato. La superiorità numerica sulle fasce aveva fino a quel momento con frequenza liberato Pavoletti al colpo di testa al centro dell’area, ma questi non era mai riuscito a trasformare l’occasione in rete. Al 60’, su assistenza di Ionita, l’attaccante invece incorna senza lasciare scampo a Viviano. Silvestre, sempre in campo e spesso tra i migliori dei suoi, stavolta sbaglia l’interpretazione della traiettoria e si fa scavalcare. Le certezze vengono meno, il match si chiude in parità. Il 2-2 è un duro colpo per i blucerchiati, reduci da due sconfitte in altrettante gare.
“La partita si è riaperta per un infortunio tecnico, che ha ribaltato le cose”, ha spiegato a fine partita Giampaolo, che ha voluto poi sorvolare sul rinvio maldestro del proprio portiere per sollecitare i suoi a una maggiore attenzione nella gestione dei vari momenti della partita: “Personalmente mi preme sottolineare gli errori di concetto e non episodi come questo. Dobbiamo rimproverarci quei cinque minuti tra il 2-1 e il pareggio”.
L’allievo raggiunge il maestro, Lopez ferma in rimonta Giampaolo con una prestazione convincente e lo costringe a mollare la presa dal gruppo di testa, che domani potrebbe esser lontano addirittura otto punti. Sarà invece fondamentale per il morale del gruppo ritrovare i tre punti domenica prossima contro il Sassuolo.