Juve, questione di istanti

Posted By on Dic 24, 2017 | 0 comments


Nicola Ciacciarelli

 
La Juve vince 1-0 una gara condotta per 70 minuti abbondati e che i bianconeri hanno rischiato di compromettere con un finale fatto di imprecisioni difese e inattese sbadataggini.
Ancora privi, per scelta tecnica, di Dybala i bianconeri confermano un 4-3-3 a specchio con la Roma. La Juve ha più gamba. La mediana argina senza faticare i tentativi di verticalizzazione giallorossa e arriva, quasi sempre, in anticipo sulle seconde palle. Limitato anche Kolarov, costretto costantemente ad accentrarsi e a non usare il prediletto sinistro. In attacco la Juve arriva dalle parti di Allison a folate. Gli inserimenti di Matuidi e Khedira rimangono a lungo enigma irrisolvibile per Di Francesco e i suoi. Allegri sfrutta i centimetri di Mandzukic nel miss match con Florenzi per permettere alla squadra di ripartire e guadagnare campo. I bianconeri passano sovente dalle parti del croato che addomestica il pallone e lo smista o per lo sovrapposizioni di Alex Sandro, o per gli inserimenti dei centrocampisti. Battaglia tattica doveva essere ed è stata. Ma Juve-Roma ha avuto un clamoroso sliding door nel finale di gara, quando Benatia e Chiellini ”lanciano” Schick davanti Szczesny. Il ceco, mancato bianconero in estate, ha il pallone dell’1-1 ma il polacco lo ipnotizza. Al momento della conclusione dell’ex Samp Szczesny è a terra. La reattività, però, è una delle caratteristiche principali dei portieri e uno dei tre ex della serata la mostra, alzando leggermente il piede sinistro e respingendo il tiro. Un attimo, questione di pochi istanti. Istanti che dividono dall’1-0 al possibile pari giallorosso. Szczesny inchioda il risultato. Lo sigilla con una parata da ex, un intervento di quelli che indirizza non solo una gara, ma anche un campionato. Allegri ringrazia. L’Inter dista quattro punti, la Roma sei (con una gara da recuperare). Lassù c’è solo il Napoli a +1.

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