di Alessandro Nardi
Sente puzza di bruciato Mihajlovic, con il derby di coppa Italia alle porte deve aver percepito chiaramente da qualcuno dei suoi giocatori che la testa è già li. “Chi gioca male sabato resterà fuori nel derby” in questo modo l‘ allenatore serbo prova a stimolare i suoi, in vista di questa gara fondamentale per le speranze europee dei granata. Il problema del Torino, come sottolineato più volte dallo stesso allenatore è la incostanza di risultati e di prestazione durante tutto l’arco della stagione. Nelle ultime quattro gare di campionato hanno collezionato da 2 vittorie, un pareggio ed una sconfitta. Pesa come un macigno il pareggio di domenica scorsa contro la SPAL, che vedeva i granata con un doppio vantaggio già nei primi minuti, per poi farsi recuperare in modo clamoroso. L’impegno contro il Genoa non sarà dei più semplici: il grifone non sta attraversando la sua stagione migliore, nonostante Ballardini abbia portato una scossa e stia facendo bene (2 vittorie, altrettanti pareggi e una sconfitta) la classifica è ancora difficile e se non fosse stato per la follia di Belec, che ha regalato ai rossoblù un rigore al 90° domenica scorsa sarebbe stata drammatica. Quindi il Torino affronterà una squadra assetata di punti e lo farà con assenti del calibro di Edera e Barreca e con Belotti (che già quest’anno non brilla) in forma precaria. Sicuramente Mihajlovic confermerà il classico 4-3-3 e gli unici sicuri del posto assieme a Belotti e Sirigu saranno Berenguer e Niang, che sono stati confermati dallo stesso allenatore in conferenza stampa. Le sue parole sull’ex milanista fanno riflettere: “E’ in ripresa dobbiamo cercare di rimanergli vicino”: fa rabbia vedere come un giocatore dotato di così tanto talento si perda per evidenti limiti caratteriali, ed è sorprendente come neanche l’iniezione di grinta che solitamente Mihajlovic dà ai suoi giocatori lo scuota dal suo torpore ormai perenne.