Michele D’Alessio
Nel primo tempo di quella partita sul taccuino finisce un nome su tutti, quello di Francesco Antonioli. Il portiere scudettato di Milan e Roma compie tre miracoli su Cambiasso, Stankovic e Vieri. La compagine blucerchiata, come vuole la legge del calcio, passa in vantaggio quando manca un minuto all’intervallo. E’ il terzino sinistro Max Tonetto a battere Toldo dopo un’incursione che trova il turco Emre impreparato.
Nel secondo tempo l’Inter è chiamata a ribaltare la partita, ma la squadra di Novellino ha elementi esperti, si chiude bene e riparte, sapendosi anche rendere pericolosa. E poi c’è il solito Antonioli a chiudere la porta sui tentativi della banda Mancini.
E’ il minuto 82 quando la Sampdoria parte in contropiede: Diana e Flachi duettano e mettono l’ex milanista Kutuzov, subentrato da pochi minuti, solo davanti a Toldo. E’ lo 0-2 per la Samp. Il telecronista Pierluigi Pardo dice “partita in cassaforte”.
San Siro inizia a svuotarsi, i tifosi rimuovono gli striscioni e più di un urlaccio vola dalla tribuna in direzione della panchina di Roberto Mancini. Si parla già di contestazione, quando al minuto 86 Recoba calcia da fuori area e colpisce il palo.
Due minuti più tardi è lo stesso Recoba che imbecca Martins al limite dell’area: dribbling e tiro a fil di palo. Quando mancano 120 secondi più recupero l’Inter accorcia le distanze.
A quel punto l’ambiente si scalda e i giocatori ci provano. C’è un lancio in area ancora per Martins che controlla la palla e prima che la stessa termini fuori la mette in mezzo alla cieca. Antonioli ha seguito il nigeriano e quindi è facile per Vieri a centro area al novantesimo minuto esatto pareggiare i conti.
E’ qui che nasce il mito della Pazza Inter. Anzi, è qui che si materializza e prende forma come forse mai in precedenza. Terzo minuto di recupero in corso, la Sampdoria difende con undici uomini in area. Sulla fascia destra Zanetti allarga per Karagounis che di prima intenzione mette in mezzo. La difesa blucerchiata allontana come può, ma c’è Stankovic in agguato che appoggia per Recoba.
Il Chino calcia col suo sinistro da fuori area e insacca la porta di Antonioli. In cinque minuti il risultato è stato ribaltato e la depressione e la rabbia dello stadio, trasformati in un urlo di gioia per la vittoria e per la consapevolezza di avere assistito a qualcosa di incredibile. Tutti i tifosi di Inter e Sampdoria si ricordano dove erano e con chi erano in quel pomeriggio davanti a quella partita capace di cambiare la percezione del gioco. Da quel gol di Recoba in poi, si è smesso di credere alle partite chiuse, ai risultati in cassaforte, ai 3 punti in ghiaccio. Gli ultimi 10 minuti di Inter- Sampdoria del 9 gennaio 2005 sono patrimonio impresso nella memoria di ciascun appassionato di calcio.