Luigi Pellicone
Rischio testacoda. In omen, omen. La trasferta in Abruzzo comporta tutti i rischi del caso. La Roma ha solo da perdere contro una squadra virtualmente retrocessa. Spalletti, intanto, recupera Emerson e si gode il beneficio di una settimana lunga. L’impegno può essere preparato al meglio. Il Pescara, sebbene sia allenata dal tecnico boemo, non è una squadra di Zeman, ma ne ha gli stessi difetti. Ha delle vampate, non concede più molto campo, ma comunque parecchie occasioni. Inutile giravi troppo intorno. Se la Roma fa il suo, vince facile. In primis, opportuno non concedere il bis della prova contro l’Atalanta. Ancora meglio giocare tutti i 90′. I tre punti, del resto, sono indispensabili per la corsa al secondo posto: il vantaggio sul Napoli è risicato. Pescara è l’ultima tappa prima di due impegni complicati. Spalletti percorre il proprio cammino con serenità e consapevolezza. La Roma avrà anche rallentato, ma non si è mai trovata sotto il secondo posto. Quindi, complice anche la possiblità di allenarsi bene senza impegni infrasettimanali, è ottimista. “Tenere duro sino in fondo. Poi ci si insontrerà, traendo le conclusioni finali, quando, risultati alla mano, la classifica dirà cosa è diventata la Roma”.
Capitolo formazione: recuperato Emerson, restano pochi dubbi da sciogliere anche se Spalletti potrebbe rconcedere fiducia a Rui. El Shaarawy si gioca il posto da titolare con Perotti. Complicato rivedere Peres dal primo minuto. Il resto dovrebbe essere invariato
Szczesny; Rudiger, Fazio, Manolas, Rui; De Rossi, Strootman; El Shaarawy Nainggolan, Salah: Dzeko