Giacomo Pariselli
A volte il calcio sa regalare emozioni uniche, partite imprevedibili e risultati impronosticabili. Altre volte, invece, può capitare che sia piatto, quasi banale, come nel caso di Marsiglia-Salisburgo. I padroni di casa partivano con i favori del pronostico proprio perché giocavano tra le mura amiche, e perché non c’erano molti altri fattori che offrissero la possibilità di una lettura diversa del match. Così ci ritroviamo a commentare un 2-0 quasi scontato, il più classico dei risultati in partite come questa, dove gli spunti di maggiore interesse sono il gol di mano dell’1-0 di Thauvin e un rigore negato al Salisburgo ad inizio secondo tempo. E allora è giusto dare a Cesare quel che è di Cesare e fare un cenno anche ai tifosi del Marsiglia, che hanno saputo aggiungere un tocco di magia con coreografie degne dei migliori stadi d’Europa. Perché anche se lo spettacolo visto in campo non è dei migliori, il bello del calcio è anche questo, e va sottolineata la parte sana di questo sport tanto quanto va condannata quella malata quando accadono episodi spiacevoli come quello di Liverpool dello scorso martedì. Tornando alla partita, insomma novanta minuti dopo i quali Garcia intravede la finale, e altri novanta all’orizzonte dopo i quali vedremo se il Salisburgo sarà stato ancora capace di un’impresa come quella portata a compimento contro la Lazio alla Red Bull Arena.