Juve da pazzi

Posted By on Apr 29, 2018 | 0 comments


Nicola Ciacciarelli
Quando tutto sembrava perso, quando sembrava ormai abdicato, la Juve ribalta l’Inter e strozza in gola (momentaneamente) l’urlo di gioia del Napoli. Andata e ritorno agli inferi per la Signora, che nel finale trova la strada giusta per il paradiso.
A San Siro va in scena una gara pazza, strana ed indecifrabile. I venti minuti iniziali dei bianconeri farebbero presagire una serata più tranquilla del solito e invece…La Juve non fa fruttare l’uomo in più, accontentandosi di gestire il vantaggio e scoprendosi poco pericolosa. Il giro palla della Signora è macchinoso ed incocludente. Davanti manca il guizzo giusto. Gli attacchi centrali finiscono per premiare Higuain, che a sua volta però, invece di scaricare sugli esterni, attacca a testa bassa e si scontra sul muro eretto da Miranda e Skriniar. L’inizio rabbioso e di personalità lascia spazio con il passare dei minuti ad una Juve impaurita ed incapace di sfruttare gli spazi che le si aprono in occasione di palle rubate. I bianconeri scelgono di non affondare, eppure più volte l’Inter, mancando della fisicità di Vecino, dimostra di poter soffrire a metà campo. Gli uomini di Allegri hanno in Douglas Costa la loro principale valvola di sfogo. Il brasiliano è a destra e a sinistra, ma con il passar del tempo diventa più prevedibile. A far la differenza in negativo è Cuadrado, che rimane passivo in fase di possesso senza proporre sovrapposizioni. Impossibile dunque per Douglas cercare il fondo od accentrarsi. Il brasiliano è costretto a partecipare al lento possesso palla dei suoi con passaggi in orizzontale.
La Juve odierna non è squadra che può gestire esigui vantaggi. Lo dimostra l’avvio di ripresa, quando il solito calcio piazzato e l’auoterete di Barzagli permettono ai nerazzurri di ribaltare la gara. Le carte della disperazione, Dybala e Bernardeschi, regalano inventiva e freschezza ad una squadra sull’orlo del precipizio. L’Inter si abbassa, complice l’uscita di Icardi, e subisce il ritorno juventino. La decide Higuain, fino a quel momento peggiore in campo. E non poteva essere altrimenti in una gara che ha ballato sulla sottile linea della follia per gli interi 90 minuti.

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