Un orizzonte Viola

Posted By on Apr 29, 2018 | 0 comments


Vincenzo Boscaino

“Non ci è dato di scegliere la cornice del nostro destino, ma ciò che vi mettiamo dentro è nostro.” Questa frase di Dag Hammarskjöld non può essere più calzante per quello che è successo oggi. Doveva essere la partita del destino, il quadro da disegnare in quella cornice che era il Franchi. Doveva essere la partita degli avversari, la partita dello scudetto, i novanta minuti di passione di una città. Doveva essere la partita dello “scansarsi”, dello sgambetto agli avversari di Torino, un pomeriggio col finale già scritto.

La Fiorentina non c’è stata. Viva, folle, audace e combattiva. La Fiorentina ha usato colori diversi da mettere in quella cornice, ha pitturato di Viola l’orizzonte.

Il tabellino non spiega ciò che si è condensato in campo. Una squadra fiera e sbarazzina ha annientato l’armata partenopea sotto il punto di vista del gioco e del carattere.  “La partita perfetta? Non esiste ma oggi ci siamo andati vicini”, Così Pioli raggiante commenta ai microfoni. Una prestazione superlativa in cui è spiccato un giocatore: il “Cholito” Simeone. Autore di una tripletta, il “Figlio d’arte” ha esibito ogni pezzo pregiato del repertorio: velocità, classe, grinta e fiuto del gol. La parabola di Simeone racchiude in sé le speranze dei tifosi Viola: lui come Chiesa, Gil Dias, Esseryc è uno dei giovani terribili della Fiorentina che sta finendo la stagione in crescendo, aumentando il potenziale di aspettative per la prossima stagione.

A Firenze, da domani, si potrà pensare al futuro con un sorriso diverso. Nella partita dell’orgoglio, la squadra ha deciso cosa mettere dentro quella cornice, ha deciso chi essere e come essere. La Fiorentina, nella partita del destino, si è scoperta bella, forte e vincente. Oggi, L’Europa potrà essere anche lontana e quel sesto posto ormai inarrivabile, ma la Viola oggi ha conquistato qualcosa di più. Oggi, la Fiorentina ha deciso cosa essere in futuro: una squadra vera.

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