Il Milan ha perso la Bussola

Posted By on Ott 26, 2018 | 0 comments


Francesco Morasso

Dopo il derby che ha incrinato le certezze, il Milan non ha reagito in Europa League, sconfitto 1-2 dal Betis a San Siro. Il bel gioco e la lucidità degli spagnoli fanno sfigurare la squadra di Gattuso, che ha rischiato di subire più di due gol (al 30′ Sanabria e al 10′ della ripresa Lo Celso) e può essere confortato solo dalla reazione del finale, frutto della scossa del solito Cutrone. Entrato nella ripresa, il giovane attaccante ha brillato ben più del nervoso Higuain, e a 7′ dalla fine ha riaperto una partita che il Milan avrebbe potuto pareggiare se l’arbitro non avesse sorvolato sul contatto in area fra Bartra e Castillejo (espulso nel recupero per un fallaccio). Finisce con il Betis che balza al primo posto del Gruppo F. Il ko non compromette la qualificazione del Milan ai sedicesimi ma mette in evidenza i limiti tecnici, tattici e mentali dei rossoneri, e non giova alla posizione di Gattuso.

Serviva una scossa, un’iniezione di fiducia dopo la beffa subita nel derby. Invece, il Milan esce dal campo con le ossa ancora più rotte, per quel senso di inferiorità, quasi di impotenza accusato per gran parte della sfida del Meazza. La squadra di Quique Setien, ben organizzata ma senza dubbio non trascendentale, ha dominato sulle corsie laterali e a centrocampo, trovando la rete in due occasioni e sfiorandola in almeno altre tre circostanze. Un dominio più netto di quanto dica il risultato, un pericoloso campanello d’allarme per Gattuso in vista delle prossime delicate sfide di campionato. Anche stasera il Milan ha mantenuto la costante del gol subito. Un problema sempre più serio, a cui il mister calabrese non riesce a prendere le misure. E ancora più preoccupante è lo scarsissimo apporto fornito dalle cosiddette seconde linee: Bakayoko e Borini sono stati addirittura sostituiti all’intervallo, mentre Laxalt non ha mai dato l’impressione di poter dare fastidio agli avversari con le sue accelerazioni. Anche Reina ha commesso qualche errore di troppo in fase di impostazione e nel primo gol subito. Le uniche note positive sono arrivate dall’ultima mezzora di Castillejo, che ha suonato la carica, e da Cutrone, come al solito tarantolato e autore del gol della bandiera. Poco, troppo poco per sperare in un risultato positivo e sperare che questa squadra ottenga risultati migliori rispetto alle ultime deludenti stagioni.

Inter e Betis quindi, rigettano il Milan in uno sprofondo di cui c’erano state sporadiche, sospette avvisaglie, mai però una sensazione netta, sinistra e deprimente come il risveglio in questa settimana da incubo. Salterà forse, probabilmente, prima o poi, anche Rino Gattuso allungando la serie di teste mozzate da Allegri a Seedorf, da Inzaghi a Mihajlovic, da Brocchi a Montella. Cambiano i colpevoli, non lo spartito… cambiano i sacrificati di una società che ha trasformato in 7 anni la propria storia da epopea ad incubo.

Una resa, tra campionato ed Europa League, avvilente e senza apparenti appelli. Nel momento più difficile, anche Gattuso pare sopraffatto dallo scoramento e dalla confusione. Acerbo, per quanto innamorato e orgoglioso. Forse davvero mai del tutto accettato da un ambiente affamato di guide salde e credibili. Non si capisce davvero se sia la squadra che gli trasmette paura o è lui che trasmette paura alla squadra ? Non si capisce altresì se abbia lui stesso imboccato il miglio verde o sia già stato giubilato pur non sapendolo?!….sin dal pomeriggio di domenica le risposte a questi impegnativi dilemmi.

 

 

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