Vincenzo Boscaino
“Una delle squadre più difficile da affrontare al mondo”. Cos’ dice Pep Guardiola dopo il pareggio dei suoi
ragazzi per 2 a 2 contro il Lione. Per due volte sotto, per due volte pareggio con colpi di testa. Laporte e
Aguero. Due gol di cattiveria, e la dimostrazione che anche quando non gira per il verso giusto, il City sa
come reggere l’onda d’urto.
L’allenatore Catalano ha il viso di chi l’ha scampata per un pelo. Perché proprio così è stato. Anche se il City
ha dominato nel possesso palla, nei passaggi e nelle trame di gioco, sono stati gli avversari ad avere le
occasioni migliori. “I loro contropiedi erano incredibili” dice Pep, contropiedi che hanno intimorito il City a
sbilanciarsi troppo nella metà campo avversaria.
Ma i Citizens hanno i campioni e, alla fine, nel calcio questo conta. Persone che reagiscono, che hanno
personalità e classe per affrontare i problemi. E non importa se questa volta sia stato Aguero, Laporte o
Ederson. Con l’Hoffenheim ci fu un lampo di Silva. Il City ha la forza di chi sa che alla fine cadrà in piedi, che
troverà il colpo di classe per rimettere sempre tutto in bilico. È la presa di coscienza di essere grandi che fa
di una squadra l’essere grande.
Questo punto da la certezza di passare alla fase finale. L’ultima partita è contro la già eliminata squadra
tedesca, novanta minuti per assicurarsi la prima posizione e scongiurare il pericolo di Incontrare Barcellona,
Real e Juventus. Novanta minuti che possono cambiare la rotta e la traiettoria per la finale di Madrid.
Novanta minuti fondamentali.
Anche in una giornata no, il Manchester City ha dimostrato di non arrendersi mai. Tenacia, cattiveria e un
poco di fortuna. Tutte qualità che aiutano ad andare avanti, che portano a vincere. La fase finale è già stata
conquistata. Da oggi il cammino sarà più duro che mai. Ma la coppa dalle grandi orecchie, per i ragazzi di
Pep, non sembra più un traguardo irraggiungibile.