di Marco Bea
Sarà l’atmosfera natalizia o, più semplicemente, la striscia negativa di risultati ancora aperta, ma Simone Inzaghi ha deciso di aprire l’intenso ciclo di partite del periodo festivo con uno dei regali più attesi da tutti i tifosi biancocelesti. Nel lunch match casalingo di domani contro il Cagliari la Lazio cambierà infatti pelle dal punto di vista tattico, schierandosi sin dal primo minuto con quel 4-3-2-1 tanto invocato, sia dagli appassionati che dagli addetti ai lavori, in queste ultime settimane. Un cambiamento netto e, di certo, tutto da verificare sul campo in quanto a benefici, reso tuttavia necessario dalla recente involuzione di gioco della squadra, che andremo adesso a sviscerare nel dettaglio.
Per entrare nel cuore del problema è importante partire da una base inconfutabile come quella delle cifre, che in questo caso ci restituiscono un quadro preoccupante soprattutto in merito alla fase offensiva. I 20 gol in meno segnati rispetto all’anno scorso rappresentano la cartina tornasole di una meccanismo andato ormai inceppandosi e diventato di facile lettura per le difese. Lo stesso appannamento di alcuni uomini chiave, seppur imputabile in parte ad una questione di atteggiamento individuale, deve quindi essere contestualizzato all’interno di un sistema stantio, in cui si faticano a trovare alternative credibili alle imbeccate in verticale. La Lazio di inizio inverno in particolare riempie poco l’area di rigore e sfonda di rado sulle fasce, fondamentali in qualsiasi 3-5-2, pagando inoltre la presenza di un giocatore difensivo di troppo. La retroguardia a 3 più che garantire un surplus di solidità si è inoltre trasformata in una pezza di appoggio per i dirimpettai, abituati ormai a premere con costanza su quel fianco destro spesso mal presidiato da Wallace, a tal punto da costringere Inzaghi a dei continui aggiustamento d’assetto in corsa nelle ultime partite.
L’albero di Natale non sarà dunque una novità assoluta per giocatori e tecnico, che ha già sperimentato soluzioni analoghe nel match dell’Olimpico contro la Sampdoria e nel convulso finale di Bergamo. Alle spalle di Immobile vedremo dunque agire in coppia Luis Alberto e Correa, chiamati a dare più brio negli ultimi 20 metri, mentre in difesa Lulic e Marusic verranno arretrati a terzini puri, sulla stessa linea di Acerbi e Radu. In attesa di qualche rinforzo sia dall’infermeria, Leiva ha ripreso da poco ad allenarsi a pieno regime, che dal mercato di gennaio, sarebbero a questo punto vitali un paio di elementi funzionali al nuovo modulo sulle corsie, i biancocelesti dovranno fare di necessità virtù, a partire dalla sfida con il Cagliari. La formazione di Maran lavora bene in contropiede e sa pungere con la sua bella batteria di incursori, ma fino ad ora è apparsa più volitiva all’interno delle mura amiche della Sardegna Arena. Un’avversaria in teoria ideale per tornare ad assaporare il gusto dei 3 punti e per individuare nuove certezze, sebbene sotto l’albero possa nascondersi anche una manciata di indigesto carbone.