di Brenda Galbato
Amara sconfitta per il neo-tecnico Pioli che ha debuttato per la prima volta sulla panchina rossonera contro il Lecce.
Nonostante la rinascita nei primi 45 minuti con una nuova mentalità di gioco prevista con il 4-3-3, che ha visto Leao come punta centrale (protagonista che ha fornito buona propulsione al team e conquistatore di spazi) supportato ai lati da Suso e un ottimo Calhanoglu soprattutto nella prima parte di gara, il Diavolo si è mostrato ancora una volta deconcentrato, rilassato ed inefficace subendo gol dalla squadra avversaria.
Si è criticato molto questo Milan dando spesso colpa all’allenatore di turno quando il problema è una rosa troppo giovane ed inesperta. Anche se al suo interno ci sono giovani prospettivi come Leao, questo non basta per giocare a San Siro e indossare una maglia che pesa come quella del Milan.
Una nuova società ancora poco smaliziata sul mercato, ha preferito puntare su una squadra giovane affidandola ai senatori dell’era gattusiana, come Suso, che per altro stanno offrendo prestazioni altalenanti. Uomini come Boban e Maldini con un passato da non dirigenti avrebbero dovuto confrontarsi e consigliarsi con addetti ai lavori di esperienza.
E’ altresì vero che i rossoneri si ritrovano in questa situazione soprattutto a causa al Fairplay finanziario, che non ha di certo agevolato gli acquisti di quest’estate, e dei numerosi cambi alla guida tecnica da 7 anni a questa parte. Scopriremo solo vivendo se Pioli sarà il Caronte giusto per traghettare questo diavolo fuori dall’inferno.