Pasquale Pollio
Il Cagliari torna alla vittoria dopo otto turni e lo fa contro la Juventus neo campione d’Italia disputando una gara quasi perfetta, replicando un’impresa che mancava da ben undici anni, Zenga a dispetto di tutti riproponeva il 3-5-2, che spesso non ci aveva convinto, chiudendo così tutti gli spazi ai bianconeri, qualcuno obbietterà che la Juventus non era concentrata avendo appena festeggiato il nono scudetto consecutivo ma questo non può e non deve sminuire i meriti dei rossoblu che hanno interpretato bene l’incontro restando concentrati per tutti i novanta minuti, ora ad una giornata dalla chiusura del campionato più atipico della storia urge programmare il futuro, futuro che secondo noi non può prescindere da Walter Zenga che merita una chance non avendo potuto incidere come avrebbe voluto sulla squadra essendo subentrato a Maran in concomitanza con il lock down, così con la conferma dell’allenatore si darebbe continuità al progetto tecnico intrapreso, ma Zenga non è l’unico tassello necessario alla costruzione di una squadra che possa far sognare nuovamente i tifosi come accaduto nel girone di andata, bisogna fare uno sforzo importante per trattenere sull’isola Radja Nainggolan, vera anima rossoblu, e provare a non perdere uno dei giocatori migliori giunti a Cagliari negli ultimi dieci anni, quel Naithan Nandez motorino inesauribile della linea mediana, che con la conferma di Rog andrebbe a formare un centrocampo tra i migliori della massima serie.
La società deve rendersi conto che l’allenatore può dare un’impronta alla squadra, ma in campo ci vanno i giocatori, e si cresce solo costruendo delle rose di qualità, perché ripartire da zero non gioverebbe a nessuno, meglio ricominciare dalle certezza di quest’anno che sono state tante visto che non tutti possono vantare una coppia d’attacco da trenta gol, è giunto il momento di fare il salto di qualità altrimenti “Una terra, un popolo, una squadra” resterà solo uno slogan sbiadito.