(di Giuseppe Porro)
Nel medioevo gli eretici o presunti tali, venivano messi al rogo come successe a Giordano Bruno a Campo de Fiori. Quel nome, e questo è un monito, nei corsi e ricorsi storici apparirà poi di nuovo nel cammino della Roma, da avversario con la maglia dei cugini ma quella è un altra storia.
Le mille contraddizioni che si sentono, leggono e vedono in questi giorni ci fanno gridare all’eresia ed allo scandalo, il tutto va valutato nel bene della Roma a tre giorni dalla chiusura del mercato.
Partiamo dall’inizio, se è vero che Gombar (da li parte il pasticcio dei 6 cambi e tutto il resto) verrà reintegrato, non vedo perché non debba essere reintegrato Edin Dzeko.
Il bosniaco probabilmente non sarà convocato per la gara di domenica ed è ufficialmente sul mercato, lo strappo sembra che non si riesca a ricucire, anche se secondo noi sarebbe la soluzione più consona.
Thiago Pinto dovrà trovare la soluzione più giusta per la Roma, anche se le voci contrastanti e a volte in conflitto tra loro, sembrano dire il contrario ed addirittura andare contro la Roma stessa.
Partiamo da un presupposto, la possibile partenza (il condizionale è d’obbligo) di Dzeko terminale offensivo giallorosso, non più giovanissimo ma integro e affidabile, dovrà essere ottemperata da un attaccante all’altezza di numeri ed integrità fisica.
Vendere Dzeko si può, ma deve essere un vantaggio per i giallorossi e non il contrario, i nomi circolati sono diversi e la soluzione più adatta sarebbe stata Milik, ma il polacco passato al Marsiglia ha cambiato le carte in tavola.
Giroud o Icardi (magari) sarebbero una risposta consona per la piazza e per le ambizioni giallorosse, anche se le cose non sembrano stare così, anzi già aleggia lo spettro di Monchi.
Secondo alcuni media sarebbe in dirittura di arrivo uno scambio con l’Inter tra Dzeko e Sanchez, uno scambio senza senso e senza logica che ha scatenato la rabbia dei tifosi e non solo.
Se questo fosse il primo acquisto di Pinto (ovviamente d’accordo con Fonseca) dovremo preoccuparci e non poco, visto che Raynolds ed El Shaarawy era stati già pianificati da tempo.
Edin Dzeko andrebbe a rinforzare una diretta concorrente, anzi di fatto gli consegnerebbe lo scudetto su un piatto d’argento, mentre la Roma oltre ad indebolirsi si troverebbe con un Alexis Sanchez che ha caratteristiche diverse da Dzeko ma soprattutto essendo fermo da parecchio per infortuni vari, rischierebbe di fare un Pastore-bis.
Nel frattempo Monchi si porta a casa Papu Gomez, che l’Atalanta non ha voluto cedere alle dirette concorrenti mandandolo all’estero. Stessa cosa ha fatto il Napoli con Milik. Speriamo non tocchi alla Roma dover far scuola anche questa volta, perché sarebbe solo un’eresia, una eresia giallorossa.
Anche perché (ecco le voci contrastanti) se è vero che i Friedkin vorrebbero Allegri dalla prossima stagione, perché privarsi di una prima punta di affidabilità certa, senza nulla togliere al giovane Borja Mayoral, sapendo che Fonseca non sarà più il prossimo allenatore giallorosso da giugno.
La Roma, che si è ritrovata dopo il gol di Lorenzo Pellegrini, troverà a Trigoria El Shaarawy e Raynolds, i nuovi arrivi assieme a Zaniolo potrebbero essere l’arma in più per i giallorossi nello sprint alla zona Champions.
Mentre i separati in casa Fonseca e Dzeko rischiano di rovinare tutto, per il proprio tornaconto personale quando il bene primario è e deve essere la Roma, quindi non ci resta che aspettare sperando che il tempo passi in fretta e tutto resti invariato.