Amara realtà

Posted By on Mar 18, 2021 | 0 comments


di Gianni Massaro

 

La suggellano i portentosi veterani, Karim e Sergio, assenti all’andata, la Dea non in forma divina, ritmo tambureggiante minimo.
Ah, il movimento calcistico italiano…
Benzema la avvia su ricamo di Modric, la rete nata da una sbavatura di Sportiello. Nella ripresa Vinicius subisce fallo da Toloi e il capitano ispanico mette in ghiaccio il discorso qualificazione dal dischetto.
Sul piede del solito solido Gosens una possibilità allettante in incipit, il primo tempo orobico senza acuti perentori.
Nel secondo tempo maggior numero di presupposti, Zapata subentrato da lucido dormiente, ossia nel vivo ma sciupando in realizzazione o rifinitura.
Pennellata di Muriel su punizione ad accorciare le distanze, proibitivo il passaggio a ottantesimo inoltrato con altre due reti da siglare.
Neanche il tempo di un effimero sogno, e i Blancos insaccano ancora con Asensio, con il portiere atalantino non in grado di esaltarsi a differenza dell collega Courtois.
Congela il possesso e si schiera ordinato, rischiare il giusto, assalta a folate rapide e corali, il Real di Zidane non si candida quale favorita corazzata, ma pare esser in grado di creare pericoli copiosi ed abbondanti a tutte le altre.
Ripartendo dalle certezze, integrando qualche nuovo tassello in crescita, rosa di un’esperienza celestiale, di personalità e carisma sontuoso, l’unico dubbio risiede nel grado di famelica bava agonistica scolpita nel gruppo di Zidane.
Sunto reale: non fa eccezione la migliore forma in accezione totale, extranazionale, di football nostrano, l’Atalanta sedata dal magistrale Real.
Aleggia la potenza di una delle più opache versioni dei madridisti nel nuovo millennio, ma quando la vetrina si inasprisce sanno luccicare nuovamente i Blancos.

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