22 ANNI FA NASCEVA LA LEGGENDA DI “FANTANTONIO”

Posted By on Dic 18, 2021 | 0 comments


di Samuele Fontanelli

 

18 dicembre 1999, esattamente 22 anni fa, al mondo del calcio si presenta Antonio Cassano, una delle più grandi promesse non mantenute della storia di questo sport. Allo stadio San Nicola nell’anticipo serale della 14’ giornata di Serie A, il Bari di Eugenio Fascetti ospita l’Inter di Marcello Lippi. Orfano delle punte titolari Masinga e Osmanovski, il tecnico dei pugliesi decide di schierare in attacco dal primo minuto due giovani interessanti, Enyinnaya e Cassano. Si rivelerà La mossa vincente perché il diciottenne nigeriano va in rete dopo sette minuti portando in vantaggio i galletti, ed il “fenomeno di Bari Vecchia” firmerà all’88’, dopo il pareggio di Vieri, il goal del 2-1 finale con una magia che mostra a tutta Italia il suo incredibile talento. Lancio dalla difesa di Perrotta, stop di tacco destro al volo, controllo con la testa, dribbling ai danni di Blanc e Panucci e destro basso alle spalle del portiere nerazzurro Ferron. Un capolavoro. Dopo il goal Cassano corre sotto la curva per festeggiare con la sua gente in un tripudio di emozioni, accettando poi tranquillamente il cartellino giallo per l’esultanza eccessiva dell’arbitro Braschi.
Quella sera è nata la leggenda di “fantantonio”, fatta di alti e bassi, di colpi di magia e colpi di testa clamorosi, le “cassanate”, come le ha definite Fabio Capello che lo ha allenato prima a Roma e poi a Madrid. Cassano conclude la stagione 1999-2000 con tre reti in 21 presenze e con tre reti anche nella stagione successiva si merita la chiamata di una grande della Serie A. Per lui si muove la Juventus, ma a spuntarla è la Roma scudettata di Capello in panchina e Totti in campo che, per portarsi a casa quello che molti definiscono l’erede di Roberto Baggio, paga ai pugliesi 60 miliardi di Lire. Nella capitale Cassano rimane 5 stagioni collezionando 39 goal in 118 presenze. A Roma il giovane Antonio matura sotto la guida di don Fabio e grazie all’amicizia con Francesco Totti, che diventerà per lui una sorta di fratello maggiore. Con il capitano giallorosso l’intesa è immediata, i due parlano la stessa lingua calcistica, in campo si trovano a meraviglia e le loro giocate di coppia fanno impazzire il popolo romanista. Quando tutto sembra andare per il meglio, verso la fine del suo quarto anno alla Roma, i rapporti con l’ambiente giallorosso si deteriorano a causa di problemi sul rinnovo del contratto e allora fantantonio nel gennaio del 2006 dice sì alla chiamata del Real Madrid.
Quella con “los Blancos” è la grande opportunità della sua carriera, ma purtroppo per lui e per il calcio Cassano la spreca. In ritiro il talento barese si presenta in sovrappeso, tanto da essere soprannominato “el gordito” dai tifosi madrileni, ed il rapporto con mister Lopez Caro non sboccierà mai. L’anno seguente con l’arrivo di mister Capello fantantonio sembra poter tornare a brillare come ai tempi di Roma, ma una “cassanata” delle sue(Cassano viene ripreso dalle telecamere mentre imita il proprio allenatore) lo porta all’esclusione dalla rosa. L’avventura con “i galacticos” termina nell’estate del 2007 dopo solo 19 partite e 2 goal segnati.
Nell’agosto dello stesso anno l’approdo a Genova, sponda blucerchiata, sancisce la rinascita calcistica di Cassano. Il talento di Bari Vecchia con i blucerchiati giocherà 96 partite in quattro stagioni segnando 34 goal e fornendo innumerevoli assist ai suoi compagni. Cassano sembra tornato quello di Roma, ed in coppia con Giampaolo Pazzini porta la Samp nella stagione 2009-2010 al quarto posto valevole per i preliminari di Champions League, poi persi contro il Werder Brema. Anche l’idillio doriano però si chiude nel peggiore dei modi; Cassano viene messo fuori rosa per screzi con il presidente Garrone e nel gennaio del 2011 si trasferisce al Milan.
Dopo aver contribuito con 8 goal in 40 partite alla vittoria del 18’ scudetto dei rossoneri nel 2011, l’anno dopo Antonio passa sull’altra sponda nel naviglio. Dopo i due anni milanesi fatti di luci e ombre, Cassano, ormai trentenne, vive la sua ultima rinascita calcistica a Parma. Con 12 goal e 7 assist è decisivo nella stagione d’oro dei ducali di mister Donadoni che raggiungono il sesto posto. Complice l’instabilità finanziaria del club emiliano, che di lì a poco fallirà, Cassano decide di rescindere il suo contratto con i giallo blu nel 2015.
Quattro anni e mezzo dopo la sua ultima apparizione a Marassi, fantantonio torna alla Sampdoria. La seconda esperienza in blucerchiato però non è bella come la prima e dopo due anni e diverse frizioni con l’eccentrico neo presidente doriano Massimo Ferrero nel 2017 si arriva alla rescissione consensuale del contratto. L’ultimo atto della sua carriera è anche l’ultima “cassanata”; Antonio firma con il Verona, dove andrebbe a ritrovare Pazzini, ma solo pochi giorni dopo torna sui suoi passi decidendo di appendere gli scarpini al chiodo.
Genio e sregolatezza all’ennesima potenza, un talento cristallino ed un carattere fin troppo particolare. Forse il manifesto migliore del poteva essere ma non è stato; ma oggi è il suo compleanno calcistico, il 18 dicembre sarà sempre il suo giorno nel calendario del calcio.

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