DEJAVU’ A SALERNO

Posted By on Mag 8, 2022 | 0 comments


Pasquale Pollio

All’Arechi andava in scena uno scontro decisivo per la lotta per non retrocedere, una vera ultima spiaggia per i rossoblù del neo tecnico Agostini costretti a conquistare l’intera posta per provare a tenere accesa la fiammella della speranza salvezza, mentre i granata erano padroni del proprio destino, potendo contare su due risultati su tre, visto che sopravanzavano i sardi in classifica, inoltre la Salernitana da quì al termine della stagione avrà calendario, sulla carta, sicuramente più agevole non solo dei sardi, ma anche di Sampdoria e Spezia risucchiati nella lotta salvezza dai risultati di questa ultima giornata di campionato.

Niente turn over per Nicola che chiedeva ai suoi ragazzi gli straordinari riproponendo nove undicesimi della formazione che aveva giocato con il Venezia nella gara infrasettimanale, e così davanti ad un Sepe recuperato la difesa si schierava con Gyomber, Radovanovic e Fazio; in mediana Mazzocchi, Lassana Cooulibaly, Ederson, Bohinen e Ruggeri, con Djuric e Verdi di punta, dal canto suo Agostini confermava il modulo 3-5-2  di mazzarriana memoria e schierava Cragno in porta; Lovato, Ceppitelli ed Altare in difesa; Bellanova, Deiola, Grassi, Rog e Lycogiannis a centrocampo con Pavoletti e Joao Pedro a formare la coppia offensiva.

Gli umori delle due squadre  erano completamente diversi, con una Salernitana che supportata da trentamila spettatori volava sulle ali dell’entusiasmo, visti i tredici punti conquistati nelle ultime cinque gare, ed un Cagliari depresso dalle sette sconfitte conseguite nelle ultime otto gare, frutto di una gestione da museo degli orrori di Walter Mazzarri tenuto colpevolmente in sella dalla Società per puro masochismo.

Era la Salernitana a muovere il primo pallone della gara occupando la metà campo dei sardi, ma la prima occasione da rete la costruiva il Cagliari al quattordicesimo con Pavoletti, che di testa sfiorava il palo alla sinistra di Sepe su un perfetto calcio d’angolo battuto da Lykogiannis, ed erano ancora i rossoblù a rendersi pericolosi con Joao Pedro al minuto ventuno, mentre i granata sembravano aver perso le misure in campo, la partita si trascinava così senza emozioni sino al termine del primo tempo che si chiudeva con un salomonico nulla di fatto, risultato utile solo alla formazione granata.

Al rientro dagli spogliatoi i due tecnici confermavano gli undici di inizio gara ed era la Salernitana a fare la partita senza però riuscire a creare pericoli dalle parti di Cragno, mentre col passare dei minuti i rossoblù provavano ad alzare leggermente il baricentro, al cinquatasettesimo arrivava il primo cambio di Agostini, dentro Marin e fuori Rog, rispondeva immediatamente Nicola, fuori Bohinen e dentro Kastanos, la partita si sbloccava al minuto sessantaquattro quando Kastanos entrato in area veniva toccato sul piede d’appoggio da Lovato, per Di Bello non c’erano dubbi e fischiava il calcio di rigore, dopo il consueto controllo al VAR sul dischetto si presentava Verdi che spiazzava Cragno portando in vantaggio la Salernitana facendo letteralmente esplodere l’Arechi, dopo il gol si accendeva una rissa tra le panchine che portava all’espulsione di Ribery, tornata la calma Agostini, non avendo più nulla da perdere, effettuava un doppio cambio inserendo Pereiro e Keità per Deiola e Pavoletti, modificando anche l’assetto tattico della squadra sistemandosi con il 3-4-2-1, il Cagliari cominciava a spingere alla ricerca del pareggio ed al minuto settantacinque Grassi colpiva il palo alla destra di un Sepe impietrito, ma dopo cinque minuti toccava ad Ederson fare la barba al palo della porta rossoblù sfiorando il gol del raddoppio, Agostini allora le provava tutte per recuperare la gara e decideva di inserire Baselli per Ceppitelli schierando la difesa a quattro, mentre Nicola inseriva Zortea e Bonazzoli Ruggeri e Djuric, poi ancora un cambio al minuto ottantatre, fuori Verdi e dentro Perotti, ed all’ottantacinquesimo i granata costruivano un’azione che portava Kastanos al tiro dall’interno dell’area e ci voleva un super Cragno per sventare il gol che avrebbe chiuso definitivamente l’incontro, visto i tanti cambi e la rissa tra le panchine l’arbitro concedeva sei minuti di recupero, ed in quei sei minuti, poi diventati dieci, accadeva di tutto, al novantaduesimo Di Bello fischiava un rigore a favore dei rossoblù per un fallo di Sepe su Baselli, ma richiamato da Mazzoleni andava al VAR a rivedere l’azione ed annullava giustamente il penalty facendo esplodere nuovamente l’Arechi, ma quando i granata pensavano di aver messo i tre punti in cassaforte blindando la salvezza, Altare siglava il gol del pareggio, eravamo al minuto novantotto, finiva così in parità come all’andata la gara tra Salernitana e Cagliari, risultato corretto per quello che si era visto in campo, ma che lasciava l’amaro in bocca ai granata per l’epilogo finale, ma il punto conquistato mantiene inalterate le distanze dal terzultimo posto e fa si che la Salernitana resti ancora padrona del proprio destino, mentre il Cagliari evita una sconfitta che avrebbe sancito la retrocessione lasciando così ai rossoblù delle delle flebili possibilità di salvezza legate alla prossima gara con l’Inter, ed ora la classifica, a 180 minuti dalla fine, recita: Sampdoria e Spezia 33, Salernitana 30, Cagliari 29, Genoa 28 e Venezia, fanalino di coda, 25

 

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