PERSEVERARE E’ DIABOLICO

Posted By on Ott 20, 2022 | 0 comments


Pasquale Pollio

Per comprendere la situazione che sta vivendo la squadra rossoblù bisogna fare un passo indietro, anzi due, tornando alla presentazione in pompa magna di Eusebio Di Francesco, considerato un nuovo Messia che avrebbe portato, oltre ai risultati, il bel gioco sull’isola, così secondo i programmi societari il Cagliari  avrebbe dovuto stazionare stabilmente nella parte sinistra della classifica, ed invece quella stagione divenne un vero e proprio incubo per tutti coloro che amano i colori rossoblù, con la squadra che mestamente si avviava ad una retrocessione annunciata, poi fuori tempo massimo fu chiamato al capezzale dei sardi Leonardo Semplici, unico allenatore di quelli contattati che decise di accettare la missione impossibile, e Semplici con un finale di campionato eccezionale riuscì ad evitare la retrocessione guadagnandosi la riconferma per l’anno successivo, ma la Società probabilmente non era mai stata completamente convinta della scelta fatta e dopo solo tre giornate del nuovo campionato, complice la sconfitta interna con il Genoa, decise improvvidamente di cambiare strada consegnando la guida tecnica a Walter Mazzarri, la cui storia non brillava di successi dopo l’addio al Napoli, e così si ottemperò anche alle richieste del tecnico modificando la rosa nel mercato di Gennaio, inoltre lo staff tecnico individuò in alcuni giocatori i colpevoli della situazione in cui si trovava la squadra, ma forse il problema non erana Godin e Caceres, uomini di maggior personalità nello spogliatoio, nonostante fosse stato accontentato sul mercato Mazzarri non riuscì nell’arco della stagione a dare un briciolo di gioco alla squadra che questa volta non riuscì ad evitare l’umiliazione della discesa in cadetteria.

Solitamente dopo due anni di insucessi si cambia il management societario ma a Cagliari sono restati tutti al proprio posto, e ad onor del vero il DS Capozucca è riuscito a costruire dalle ceneri dell’anno precedente una rosa che avrebbe dovuto essere un rullo compressore in Serie B, perché avere in organico elementi come Goldaniga, Altare, Rog, Nandez, Viola, Pavoletti, Pereiro, Mancosu, Falco e Lapadula è tanta ma tanta roba, mentre per la guida tecnica fu scelto Fabio Liverani, anch’egli in vena di riscatto, ma dopo nove giornate i rossoblù languono al limite della zona play off avendo conquistato quattordici punti, frutto di quattro vittorie stentate, due pareggi senza aver mai tirato in porta, e tre sconfitte, ma per l’ennesima volta la squadra non ha trovato un assetto tattico stabile, anzi l’allenatore continua a schierare l’undici in campo con il 4-3-2-1 con la sola punta abbandonata al suo destino nella metà campo avversaria.

Ora la Società ci faccia capire quali sono i reali obiettivi di una squadra che non ha un briciolo di gioco, perché di questo passo si potrà arrivare al massimo  ad una salvezza tranquilla in cadetteria ma chiediamo nuovamente di smontare la scritta all’Unipol Domus che recita “Una terra, un popolo, una squadra” perchè quando è troppo è troppo

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