Pasquale Pollio
Le sfide tra Cagliari e Napoli non hanno mai fine, ed anche questa volta non siamo stati smentiti, perché si è dovuto andare oltre il novantesimo per decretare il vincitore.
Maran scioglie i dubbi della vigilia e schiera un 4-3-1-2 che in fase di non possesso si trasforma in un 4-4-2, con Cragno a difesa dei pali, Pisacane, Romagna, Klaven e Padoin in difesa, Farago’, Bradaric e Ionita in mediana, con Barella dietro il duo brasiliano Joao Pedro e Farias.
Il tecnico imposta bene la gara e la squadra effettua un pressing alto e costante, che imbriglia i ragazzi di Ancellotti, che nel primo tempo non riescono mai a rendersi pericolosi, anzi è proprio il Cagliari a sfiorare la segnatura, ma nella ripresa la musica cambia, e visto anche il calare dell’intensità del pressing rossoblu i partenopei sfiorano ripetutamente il gol.
La squadra comincia a soffrire quando per problemi fisici Maran è costretto a sostituire Pisacane e Romagna stravolgendo completamente la linea difensiva, sistemata a cinque con Bradaric che scalava sulla linea difensiva tra Andreolli e Klavan, con Farago’ e Padoin a presidio delle fasce.
Quando ormai il pareggio sembrava cosa fatta, arrivava la beffa, il Napoli espugnava così la Sardegna Arena che perdeva la sua imbattibilità.
Ed ora i rossoblu sono attesi da una trasferta proibitiva all’Olimpico con la Lazio a completamento di un trittico di fuoco.