di Nicola Ciacciarelli
Vittoria per 4-0 sul Palermo e titolo in vista per i la Juventus. Una gara più difficile di quanto possa dire il punteggio, chiusasi nei venti minuti finali, dopo che gli uomini di Allegri avevano tremato in un paio di occasioni nel primo tempo. Per la Juve non si tratta comunque di una novità. In questa stagione la squadra ha, spesso e volentieri, ottenuto i successi più importanti nell’ultimo quarto d’ora. Tre partite su tutte. Con Fiorentina (3-1), Roma (1-0) e, soprattutto, Napoli (1-0), in cui sono arrivati ben quattro reti nell’ultimo quarto d’ora: Mandzukic (80′) e Dybala (91′) contro i viola, ancora l’argentino contro i giallorossi (77′) e Zaza (87′) con i partenopei . Match che hanno svoltato l’annata di Madama. In totale sono 16 le reti nell’ultimo segmento di gara, dunque il 25% del fatturato complessivo bianconero. Ma il punto di forza juventino rimane, come al solito, la tenuta difensiva. Una retroguardia che aveva cominciato malissimo il campionato, subendo 9 reti nelle prime 10 giornate, poi il cambio di passo. Nelle successive 13, solo 8 volte Buffon ha raccolto la palla dal fondo del sacco. Otto reti, 4 arrivate su palla inattiva: una punizione di Bovo, un rigore di Ilicic, uno di Belotti e un gol arrivato su azione d’angolo firmato da Alex. In questi ultimi 4 mesi e mezzo sono riusciti a segnare su azione, ai bianconeri, solo Maccarone, Borriello, Cassano e….Bonucci (autogol). Un’autentica metamorfosi, principale motivo di un tricolore , ormai, ad un passo. Per l’aritmetica certezza del quinto titolo consecutivo bastano sette punti nelle ultime cinque giornate.